«Quale rappresentante in Italia delle persone cieche e ipovedenti, l’UICI sollecita maggiore attenzione, sensibilità e correttezza nel trattare le problematiche che riguardano tali individui, soprattutto quando scelte avventate o non sufficientemente collaudate finiscono per arrecare disagi, complicazioni e problemi, limitando l’indipendenza nella vita quotidiana e l’inclusione sociale dei disabili visivi»: lo dichiara in una nota Mario Barbuto, presidente nazionale dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), a proposito della nuova app per dispositivi mobili di Trenitalia della quale abbiamo riferito nei giorni scorsi la sostanziale inaccessibilità alle persone con disabilità visiva, riferendo anche, successivamente, dell’ammissione di errore da parte delle Ferrovie dello Stato e dell’impegno a risolvere il problema entro la fine di questo mese di luglio.
«Siamo sempre stati disponibili negli anni a collaborare con Trenitalia – aggiunge Barbuto – mettendo a disposizione competenze tecniche adeguate per svolgere test di verifica prima della diffusione delle app; ci chiediamo come mai tale confronto questa volta non ci sia stato richiesto a priori. Ribadiamo dunque la nostra volontà a collaborare con esperti in modo gratuito e la necessità che sia definita una metodologia affidabile e sempre uguale, relativa agli aggiornamenti delle app, che avvenga solo e sempre dopo la validazione da parte del nostro personale qualificato per l’accessibilità».
«È molto spiacevole – conclude il Presidente dell’UICI – dover constatare che una funzione svolta con efficienza da tempo, oggi non può più essere gestita in autonomia poiché non sono state adottate le necessarie misure di cautela e di verifica che si rendono indispensabili ogni qualvolta si aggiorna un’app o in circostanze simili». (S.B.)
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