«Le nostre famiglie esprimono sgomento unito a ripugnanza per i fatti che sarebbero accaduti in una clinica riabilitativa di Napoli: gli abusi sessuali sui bambini sono contro natura e suscitano profondo disgusto. Quando poi coinvolgono bambine con disabilità che hanno difficoltà di comunicazione e sono incapaci di comprendere i comportamenti degli altri, si tratta di perversioni mostruose».
È duro a dir poco il commento di Benedetta Demartis, presidente nazionale dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), di fronte alla notizia apparsa alcuni giorni fa sugli organi d’informazione, riguardante l’arresto di un operatore sanitario di un centro di riabilitazione per bambini con autismo, sito nel quartiere napoletano di Posillipo, che avrebbe abusato di due bimbe e avrebbe scattato immagini pedopornografiche a una terza (se ne legga ad esempio a questo link). Il terapeuta, va detto per altro, ha negato ogni addebito, replicando ad ogni accusa, ma il Giudice per le Indagini Preliminari non ha ritenuto convincente la sua versione dei fatti.
«Immaginiamo – dichiara ancora Demartis – la disperazione dei familiari che affidavano ad esperti di riabilitazione la cura delle loro bambine. Queste azioni, infatti, sono imputate a un terapista cui le famiglie affidavano le bambine per migliorare le loro difficoltà».
«In attesa dunque che le indagini facciamo chiarezza – conclude la Presidente dell’ANGSA – esprimiamo la nostra vicinanza a famiglie già duramente provate da una disabilità che richiede un carico assistenziale elevato, che in questa circostanza sono state violate nella fiducia e negli affetti. Dal canto nostro metteremo a loro disposizione tutto il nostro sostegno». (S.B.)
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