Dopo gli ottimi esiti del 2017 – dei quali anche il nostro giornale si era a suo tempo occupato – continua anche quest’anno l’esperienza di collaborazione tra il Ferrara Buskers Festival©, trentunesima edizione della Rassegna Internazionale del Musicista di Strada, in corso nella città emiliana, e l’AIDUS (Associazione per l’Inclusione di Udenti e Sordi), che ha dato vita al Progetto Buskers Deaf, letteralmente “Artisti non udenti”.
«Manifestazione unica in Italia – sottolineano dall’AIDUS – il Buskers Deaf ha concretamente dimostrato lo scorso anno come le barriere comunicative possano essere abbattute con un sorriso, attraverso l’empatia e l’entusiasmo degli artisti e di tutti gli spettatori che si sono voluti mettere in gioco nella magica cornice del Festival. Si sono infatti sperimentate nuove forme di dialogo e di interazione, sia per gli artisti, che hanno avuto l’occasione di svolgere le loro performance in un contesto e con un pubblico differente, sia per tutti i sordi, che hanno potuto godere pienamente di una manifestazione prima a loro in gran parte preclusa».
Anche quest’anno, dunque, l’AIDUS cercherà di migliorare l’accessibilità linguistica del Ferrara Buskers Festival©, attraverso il proprio staff, disponibile presso il Punto Informazioni Buskers Deaf, situato accanto a quello ufficiale della manifestazione, presso il cortile interno del Castello Estense. Qui interpreti/mediatori LIS accoglieranno i visitatori sordi, fornendo tutte le indicazioni utili per vivere al meglio questa rinnovata edizione.
Nel concreto, il Buskers Deaf 2018 si svolgerà durante gli ultimi tre giorni del Festival ferrarese, ovvero da domani, 24 agosto, a domenica 26. Sei gli artisti che parteciperanno quest’anno, a incominciare da Maurizio Scarpa, che sarà nuovamente il direttore artistico, grazie alla sua ricca esperienza sia teatrale che di performance di strada. Fondatore del Teatro per Sordi di Taranto, Scarpa, infatti, è da sempre attivo nei teatri e nelle strade d’Italia come attore, mimo, mediatore e insegnante LIS. Si presenterà come parte del Duo Pallina Rossa, insieme a Viviana Vergari, esperta di clownterapia.
Un altro duo sarà quello formato da Calogero La Bella, in arte Mago Jerry, e dalla moglie Annnalisa Betto, coppia comica siciliana divenuta ormai un vero e proprio caposaldo delle manifestazioni di inclusione sul territorio ferrarese.
E ancora, tornerà anche l’insegnante e performer di salsa cubana Salsavino, ovvero Savino Melacarne, unico sordo in Italia ad aver raggiunto il titolo di Maestro d’Oro. Per l’occasione dimostrerà al pubblico come la danza non sia solo una questione di suono, ma soprattutto di vibrazioni, cuore e passione.
Una novità di questa edizione, invece, sarà la presenza dello skater acrobatico Antonino Terranova, in arte Tony Novak, che mostrerà le sue incredibili evoluzioni e soprattutto la grande tenacia che gli ha permesso di essere uno dei pionieri italiani di questo coinvolgente sport.
E da ultimo, ma non certo ultimo, durante la mattinata di sabato 25 è in programma il primo workshop ufficiale Buskers Deaf, intitolato L’espressione artistica della cultura sorda, tenuto da Mauro Iandolo, noto attore teatrale, performer LIS e interprete (se ne legga anche nel box in calce). Si tratterà di un incontro di taglio sia teorico che pratico, ove si passerà attraverso le molteplici tipologie dell’arte visiva legata al corpo e al movimento: dalle favole in LIS al Visual Vernacular, fino al mimo e alle canzoni in Lingua dei Segni. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@associazioneaidus.it (Alice Pelucchi).
Mauro Iandolo
Quello di Mauro Iandolo, trentacinquenne di Nettuno (Roma), è un nome ben conosciuto da chi vive il mondo della Lingua dei Segni. Figlio di sordi segnanti, ha passato infatti la sua vita a stretto contatto con la LIS, tanto da diventare assistente alla comunicazione e interprete. Le sue esperienze con la danza, classica e contemporanea, e con il teatro, hanno contribuito a renderlo anche il primo “performer LIS” italiano, divenuto famoso grazie a YouTube e ai suoi videoclip “segnati” in cui riesce appunto a trasformare le parole in segni.
Per Iandolo la passione per la musica è sempre esistita: da bambino, viaggiando in auto con la famiglia, era solito cantare i pezzi che sentiva per radio, e quando la madre, incuriosita, gli chiese di tradurre la canzone trasmessa (Di sole e d’azzurro, ricorda lui stesso), il giovane comprese che era effettivamente possibile trasformare la musica in qualcosa di visivo. «La parte più difficile nel tradurre un’opera musicale – spiega – è cercare di trasformare metafore dall’italiano alla Lingua dei Segni, seguendo comunque il ritmo».
«Il lavoro di questo performer – viene sottolineato dall’AIDUS – è la dimostrazione di come l’arte possa rappresentare un mezzo potente per sperimentare nuove forme di inclusione e di scambio comunicativo, ad un livello umano più profondo e fuori dall’ordinario».