«Attraverso AutoNOImia ci siamo posti l’obiettivo di sperimentare percorsi innovativi in grado di favorire l’autonomia dei giovani adulti con distrofia di Duchenne, mirando al tempo stesso a facilitarne l’inclusione sociale e i processi di cittadinanza nel contesto delle comunità locali. In particolare, puntiamo a interconnettere in modo virtuoso due obiettivi: quello di sviluppare e migliorare la vita dei singoli ragazzi che convivono con la distrofia di Duchenne, e quello di promuovere la loro partecipazione attiva alla vita del loro territorio».
Così Parent Project, l’Associazione di pazienti e genitori di bambini e ragazzi con distrofia muscolare di Duchenne e Becker, aveva presentato a suo tempo sulle nostre pagine il progetto denominato Auto-NOI-mia. Percorsi sperimentali di inclusione sociale e cittadinanza attiva per le persone con disabilità nel contesto delle comunità locali, che si è avvalso del finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Ora, dopo un anno di iniziative, che hanno coinvolto persone di tutte le Regioni italiane, quel progetto volge alla sua conclusione e l’Associazione che lo ha promosso può ritenersi pienamente soddisfatta dei risultati ottenuti. «Nonostante gli ostacoli legati alla patologia con la quale convivono – dichiarano infatti da Parent Project – i ragazzi e i giovani adulti che fanno parte della nostra rete hanno tanti interessi, passioni e talenti che AutoNOImia ha inteso valorizzare e “mettere in circolo”, rendendoli protagonisti nel contesto delle loro comunità locali e facilitandone al contempo l’inclusione e i processi di cittadinanza attiva. Le attività che hanno visto protagonisti i giovani sono state numerose e variegate: chi ha scritto e illustrato un libro, chi ha girato cortometraggi, chi ha organizzato mostre artistiche o fotografiche e chi ha contribuito alla diffusione di pratiche sportive accessibili o ha partecipato alla Milano Marathon in carrozzina. Le esperienze verranno raccolte anche in un annuario, elaborato graficamente da alcuni dei partecipanti, senza dimenticare che intorno alle varie iniziative si è creata una preziosa rete, composta da amici, familiari, insegnanti e istituzioni, che ha contribuito alla realizzazione e al successo del progetto».
A raccontare il tutto vi è anche il documentario intitolato AutoNOImia: dietro le quinte – disponibile sin d’ora su YouTube -, che entra nel vivo del progetto, ritraendo in particolare tre storie, che rappresentano simbolicamente tutte le altre.
Sono le storie di Luca, Carlo e Lorenzo, giovani appassionati di cinema sperimentatisi come registi di un cortometraggio, per sensibilizzare sul tema dell’inclusione (Non è la solita pubblicità progresso! , del quale anche il nostro giornale si è occupato); quella di Guglielmo, che ha scelto di cimentarsi nel baskin, sport integrato ispirato al basket, condividendo con un gruppo di coetanei la fatica degli allenamenti e l’emozione delle partite e delle trasferte; e quella di Marco e Matteo, fratelli che hanno deciso di organizzarsi per vivere autonomamente in un loro appartamento. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Elena Poletti (e.poletti@parentproject.it).