«Le parole sono importanti. Le parole segnalano le qualità del mondo e della vita. Le parole esprimono il desiderio di dire e creano un mondo possibile»: è questo il messaggio restituito dai giovani studenti del Corso di Design del NABA di Milano (Nuova Accademia di Belle Arti), stimolati da Carlo Riva, direttore dell’Associazione L’abilità e da Elisa Rossoni, pedagogista e coordinatrice dello Spazio Gioco della stessa.
Come avevamo infatti riferito a suo tempo, ripetendo la positiva esperienza dello scorso anno, l’Associazione milanese era stata nei mesi scorsi ancora una volta invitata al NABA, per coordinare un incontro che avesse l’obiettivo di progettare un gioco inclusivo, utilizzabile da bambini con e senza disabilità. In questo caso, poi, gli studenti sono stati anche invitati a porre la propria attenzione sullo spazio di gioco, per pensare e strutturare un ambiente facilitante e accessibile a tutti.
«Quelle degli studenti del NABA – sottolineano dall’Abilità – sono state parole vive e contrastanti, parole irradianti di significati e utopie. Parole sorte qua e là per liberare l’immaginario e assumersi una grande responsabilità educativa, quella di affermare che tutti i bambini hanno il diritto di divertirsi e stare bene, la responsabilità di credere che ogni bambino sia in grado di giocare, nonostante e con le difficoltà e le mancanze che può presentare, la responsabilità di sperimentare il limite, il limite delle idee, il limite dei progetti, limite degli oggetti. E in questo senso gli studenti hanno compiuto una piccola “rivoluzione silenziosa”, basata sulla “dilatazione controllata” e l’amplificazione delle potenzialità cognitive ed espressive già insite negli strumenti e nei giochi presenti sul mercato, che molto spesso non sono adeguati a un bambino che può presentare difficoltà attentive, comunicative, relazionali, cognitive o motorie».
«Stimolati quindi dallo sguardo “obliquo” delle loro docenti, Natascia Fenoglio e Vered Zaykovsky, gli studenti – concludono dall’Abilità – hanno dato vita a nuovi giochi, che non sostituiscono l’esistente ma lo arricchiscono di molteplici possibilità. Questa “dilatazione controllata” si è basata su alcuni principi e caratteristiche che riteniamo fondamentali nella progettazione di un gioco inclusivo e che proviamo a restituire come linea guida per ogni operatore o designer che vorrà dedicarsi all’ideazione e costruzione di un gioco per tutti e per ciascuno».
Qui di seguito, dunque, l’elenco dei princìpi e delle caratteristiche ritenuti fondamentali dall’Associazione L’abilità, nella progettazione di un gioco inclusivo: Stabilità – Sicurezza – Durabilità – Semplicità (chiarezza e facilità di comprensione grazie alla strutturazione visiva del setting) – Versatilità e poliedricità (presenza di differenti livelli di gioco e diverse modalità d’uso) – Grandezza – Multisensorialità – Familiarità e concretezza – Riduzione degli stimoli e delle richieste – Riduzione di elementi distruttori – Presenza di rinforzi – Capacità di stimolare l’azione, l’espressione e l’interazione – Capacità di stimolare l’interesse e la motivazione. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@labilita.org; spaziogioco@labilita.org.
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