Ideato alla fine degli Anni Ottanta da un gruppo di escursionisti bolognesi, il percorso di 130 chilometri noto come la “Via degli Dei”, che va da Bologna a Firenze, è diventato da allora una delle principali attrattive turistiche dell’Appennino, ed è una sfida che attira numerosi amanti del trekking e della mountain bike sui sentieri della storia, per gustare la bellezza dei luoghi attraversati.
A misurarsi su tale percorso saranno questa volta nove persone tra ciechi e ipovedenti dell’UICI di Bologna (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), che il 10 settembre, insieme ai propri accompagnatori, calzeranno gli scarponi da trekking, e con lo zaino in spalla e tanta energia, partiranno dalla Piazza Maggiore del capoluogo emiliano alla volta del capoluogo toscano. Il tutto in collaborazione e con il contributo di Sportfund (Fondazione Per Lo Sport).
La “Via degli Dei” ripercorre un’antica viabilità utilizzata fin da epoche romane per unire la città di Felsina (Bologna) con Fiesole-Firenze e che è caratterizzata dai selciati di origine romana presenti in diversi tratti del percorso.
Il gruppo dell’UICI bolognese partirà, come detto, nella prima mattinata del 10 settembre, per arrivare a Badolo di Sasso Marconi (Bologna) e proseguire il giorno successivo verso Madonna dei Fornelli di San Benedetto Val di Sambro (Bologna), mercoledì 12, con destinazione Passo della Futa, giovedì 13, fino a San Piero a Sieve di Scarperia e San Piero (Firenze), venerdì 14 per Bivigliano di Vaglia (Firenze), con la tappa conclusiva del 15 settembre che prevede l’arrivo alle 15 in Piazza della Signoria a Firenze.
Si tratta di un percorso quanto mai vario e ricco di attrazioni naturali, tra sentieri, strade bianche e qualche breve tratto su asfalto. È un trekking di difficoltà media, impegnativo in alcuni tratti appenninici, caratterizzato dalla diversità dei territori attraversati, con ambienti mutevoli e pregevoli biodiversità ambientali: dai grandi boschi alle torri in pietra di Monte Adone, fino ai già citati selciati romani, visibili in più punti. Né mancano bellissime peculiarità ambientali, che vanno dal Contrafforte Pliocenico a grandi faggete nella parte più alta del cammino, fino alle dolci colline della Piana del Mugello. Ricche di storia sono anche le varie località attraversate.
E da ultimi, ma non certo ultimi, i sapori tipici del territorio, che verranno gustati dai componenti dell’UICI di Bologna nelle pause di ristoro e alla fine delle impegnative giornate di trekking, quale meritato compenso alla fatica sostenuta: ed è ben noto che il binomio della cucina emiliana e toscana non ha probabilmente pari nel mondo… (M.M. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Marzia Mecozzi (m.mecozzi@audiotre.com).