Significativa è la collaborazione tra diverse Università, di alto spessore i contenuti: ci riferiamo al Master Interateneo di Secondo Livello Inclusione e Innovazione Sociale, promosso insieme dalle Università di Padova, Verona, Cà Foscari e IUAV di Venezia, in collaborazione con la Regione Veneto, rivolgendosi a persone con laurea magistrale/specialistica (provenienti da tutti i percorsi formativi), che già operano in enti territoriali (Comuni, Unioni di Comuni, Città Metropolitane e Province, Regioni), nei rami dell’Amministrazione Centrale e Periferica dello Stato, nelle aziende e negli studi professionali, nelle imprese, nelle scuole, nelle università o nelle aziende sanitarie, nonché a chi opera in Associazioni e contesti profit e no profit del territorio, nel Terzo Settore, persone che siano interessate a diventare esperte nei processi inclusivi e di innovazione sociale.
Parla chiaro, del resto, l’obiettivo esplicitamente dichiarato dall’iniziativa, che è quello di «formare “sentinelle” dell’inclusione, che sappiano sia individuare le discriminazioni, che mettere in evidenza le buone pratiche e costruirne di originali, sostenibili e nuove nei contesti formativi, lavorativi, comunitari, sportivi, culturali e del tempo libero».
Il tutto con un forte ancoraggio alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, alla Strategia dell’Unione Europea sulla Disabilità 2010-2020 Strategia 2020 dell’Unione Europea, all’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, oltreché ai documenti e alle azioni a sostegno di tutto ciò, che siano stati prodotti a livello locale, nazionale e internazionale.
«Questo Master – spiegano i promotori – vuole puntare a favorire lo sviluppo di competenze nell’analisi e nella progettazione di contesti inclusivi tramite il ricorso a procedure e strategie scientificamente fondate, in grado di attivare le condivisioni necessarie alla valorizzazione e capitalizzazione delle specificità ed eterogeneità presenti nei diversi contesti territoriali e sociali. Con i partecipanti si lavorerà al fine di promuovere le azioni necessarie a stimolare e riattivare le potenzialità e le capacità inesplorate di territori e contesti, e per mobilitare sia l’autodeterminazione che i sentimenti di solidarietà delle persone, interagendo in modo propositivo con i diversi soggetti dell’economia sociale e del terzo settore, enti e organismi nazionali e locali interessati al benessere, alla partecipazione e all’inclusione lavorativa e sociale, oltre che a quella scolastica».
«L’innovazione sociale – aggiungono – richiede che venga coltivato il cambiamento, che venga sconfitta la propensione a rimanere vincolati a vecchi rituali e obsolete abitudini professionali, in favore di originali ricerche di soluzioni ad alta valenza sociale, a vantaggio di tutti e in particolare delle persone con i più elevati tassi di vulnerabilità. I partecipanti al Master dovranno dunque riconoscere le diverse barriere presenti nei contesti, da quelle sociali a quelle politico-ambientali, oltre a quelle architettoniche, e operare al fine di ridurre il loro potere invalidante, padroneggiare i vecchi e i nuovi strumenti legislativi, le “regole” amministrative e tecniche della trasparenza, del controllo e della verifica assieme alle modalità più efficaci per stabilire reti di relazione, dare vita a progetti co-costruiti e ad azioni di collaborazione fra pubblico e privato, profit e no profit, economie tradizionali ed alternative». (S.B.)
La scadenza prevista per presentare le proprie domande d’ammissione al Master Interateneo di Secondo Livello Inclusione e Innovazione Sociale è quella del 2 ottobre prossimo. Le attività didattiche (il cui inizio sarà nel mese di novembre) si svolgeranno presso le strutture delle Università coinvolte. Nella pagina web dedicata all’iniziativa (a questo link) sono disponibili tutte le informazioni e gli approfondimenti necessari.
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