Il 13 settembre scorso è stata pubblicata la traduzione italiana delle Linee guida per l’accessibilità dei contenuti Web 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines-WCAG), che vanno a sostituire la precedente versione WCAG 2.0, in particolare con l’inserimento di specifiche tecniche per l’accessibilità dei siti e delle applicazioni mobili.
Si tratta di regole tecniche utili agli sviluppatori di software, in cui sono esplicitate modalità e criteri di successo per progettare e realizzare siti web e applicazioni mobili, in modo tale che siano accessibili e usabili da tutti senza discriminazioni, anche da coloro che, per esigenze personali, utilizzino tecnologie assistive o configurazioni particolari.
Per tecnologie assistive, va ricordato, si intendono tutti quegli strumenti hardware e software che permettono di utilizzare e gestire in autonomia i device informatici, usando dunque i sensi funzionanti qualora vi sia una disabilità.
La versione in lingua inglese delle WCAG 2.1 era stata pubblicata il 5 giugno scorso – come avevamo riferito su queste stesse pagine – sotto forma di Raccomandazione (Recommendation) dal W3C, il Consorzio internazionale degli standard del Web; la traduzione nelle diverse lingue è stata affidata a gruppi di esperti, con coordinatori designati direttamente dallo stesso W3C.
Per l’Italia il coordinamento della traduzione è stato affidato a Roberto Scano di IWA Italy (International Web Association), l’Associazione Italiana dei Webmaster. Da parte sua, Scano ha chiesto il supporto e il contributo di alcuni rappresentanti di Enti pubblici e privati, di aziende del settore informatico e di esponenti delle organizzazioni di persone con disabilità, costituendo pertanto un comitato dei traduttori, cui ha partecipato anche chi scrive, in rappresentanza dell’ADV (Associazione Disabili Visivi) e della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Il lavoro di verifica è stato svolto nel mese di luglio, quando ogni esperto è stato invitato a fornire il proprio contributo alla traduzione, segnalando inesattezze o proponendo modifiche al testo. Il tutto è stato poi inviato al coordinatore, che ha svolto un accurato lavoro di raccordo e riorganizzazione del documento.
A questo punto ci si aspetta che le WCAG 2.1 vadano ad impattare sulla normativa italiana per l’accessibilità, secondo cui si debbono «osservare le Linee Guida indicate nelle comunicazioni, nelle raccomandazioni e nelle direttive sull’accessibilità dell’Unione Europea, nonché nelle normative internazionalmente riconosciute, e tenendo conto degli indirizzi forniti dagli organismi pubblici e privati, anche internazionali, operanti nel settore».
Le nuove Linee Guida tradotte in italiano sono disponibili a questo link, mentre a quest’altro link sono elencati tutti i collaboratori, che il W3C ha ufficialmente ringraziato per il loro contributo.
Membro del gruppo di esperti ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) dell’EDF (European Disability Forum), con delega sulle medesime problematiche per l’ADV (Associazione Disabili Visivi), federata alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
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