«Nelle emergenze, le persone con disabilità hanno un tasso di mortalità doppia rispetto alle altre. Faticano a mettersi in salvo, non riescono ad accedere agli aiuti umanitari, per diversi motivi: non sentono gli avvisi e i messaggi di emergenza, non sono incluse nei piani di salvataggio, non riescono ad accedere alle operazioni umanitarie di base (come distribuzione di cibo, acqua, accesso ai rifugi e ai servizi sanitari), i loro ausili (bastoni, sedie a rotelle, occhiali da vista) possono perdersi o danneggiarsi. Allo stesso tempo le emergenze possono aumentare il numero di persone che diventano disabili, sia a breve che a lungo termine, a causa delle lesioni riportate e della mancanza di servizi medici adeguati».
Lo dichiara Massimo Maggio, direttore di CBM Italia, componente nazionale dell’organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella prevenzione e nella cura della cecità e della disabilità nei Paesi del Sud del mondo. E lo fa riprendendo un tema quanto mai presente sulle nostre pagine, come quello che definisce appunto le persone con disabilità “più vulnerabili tra le vulnerabili”, in caso di calamità naturali o causate dall’uomo.
Qualche giorno fa è accaduto ancora, quando cioè il 15 settembre sono state le Filippine ad essere colpite da un terribile tifone, con raffiche di vento a oltre 200 chilometri all’ora e piogge violentissime, che hanno sradicato alberi, divelto tetti e provocato frane e inondazioni, disseminando ovunque il terrore. 70 vittime e 250.000 persone colpite, è finora il tragico bilancio, riguardante ben trenta Province del Paese.
«Come CBM Italia – informa a tal proposito Massimo Maggio – siamo presenti nelle Filippine sin dal 2013 [si legga nel box in calce dei progetti di CBM nelle Filippine, N.d.R.], e in questo momento siamo al lavoro per portare al sicuro i bambini e gli adulti ciechi e con disabilità e garantire loro riparo, acqua, cibo e assistenza medica». (S.B.)
Per approfondire la materia delle persone con disabilità di fronte ai vari tipi di emergenze, accedere al nostro testo intitolato Soccorrere tutti significa soccorrere meglio (a questo link), al cui fianco vi è il lungo elenco dei contributi da noi pubblicati in questi anni.
CBM nelle Filippine
CBM è presente nelle Filippine con due progetti: Inclusive Education for Children with Disabilities mirato a migliorare l’erogazione di servizi oftalmici e favorire un sistema di educazione inclusivo nelle scuole; Hearing and Ear Alliance (HEAL), volto a garantire servizi sanitari di qualità a persone che soffrono di malattie uditive.
Con la prima iniziativa sono state 1.752 le persone che hanno ricevuto screening visivi, 277 quelle operate di cataratta, 7.186 i bambini che hanno frequentato le scuole inclusive, 1.765 gli insegnanti formati e 815.000 i testi in Braille prodotti.
Con HEAL, invece, sono state 31.775 le persone che hanno ricevuto trattamenti sanitari, 4.277 i bambini sotto i 6 anni che hanno ricevuto interventi, 426 le operazioni chirurgiche effettuate e 13.199 i pazienti assistiti in Therapy & Rehabilitation.
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa CBM Italia (Anita Fiaschetti), anita.fiaschetti@cbmitalia.org.