Càpita spesso di ricevere in redazione segnalazioni e denunce che lasciano letteralmente senza parole, senza richiedere troppi commenti da parte nostra. Una di queste è quella che ci è arrivata oggi dalla Sardegna.
«Abbiamo appreso con stupore e incredulità – scrivono infatti in una nota numerose Associazioni del territorio di Sassari – che il nuovo appalto per il trasporto scolastico degli alunni con disabilità presso gli Istituti Superiori di Sassari è stato in parte affidato dalla Provincia, per la tratta Sorso-Sennori, ad una cooperativa che utilizza ambulanze o pulmini con sembianze da ambulanza, per andare a prendere i ragazzi a casa ed accompagnarli a scuola e ritorno. In ambulanza, a scuola in ambulanza… Tecnicamente potrebbe anche essere tutto normale, le ambulanze sono mezzi attrezzati per il trasporto di persone disabili con conducente. Quello che a noi appare gravissimo è che sia considerato normale che a gestire una parte del servizio sia una cooperativa che si occupa di emergenza e 118, che lo faccia con ambulanze e non con normali pulmini multiposto attrezzati. Il tutto con personale vestito da servizio di ambulanza, pettorine e abbigliamento connesso. Che tanto tra disabilità ed emergenza c’è sempre un legame inscindibile, no?».
«Quello che appare più grave – proseguono le Associazioni – è che per un ragazzo o una ragazza con disabilità che va alle scuole superiori possa essere considerato normale arrivare davanti all’istituto scolastico con zainetto e giubbotto, scendere dalla ambulanza e incontrare i compagni, il tutto tra gli sguardi attoniti dei compagni di scuola. Si tratta di una cosa pericolosissima e grave per l’equilibrio interiore dei ragazzi e delle ragazze con disabilità, che si vedono medicalizzati e ancor più allontanati dal gruppo dei pari. Gli effetti negativi sono stati già percepiti da diversi genitori ed è un’iniziativa che vanifica mille sforzi di inserimento e integrazione fatti ogni giorno a scuola e fuori dalla scuola».
«Vogliamo pensare – conclude la nota – che sia un fatto momentaneo, un errore di valutazione, che qualcuno sbadatamente non abbia riflettuto sulla portata di relazione e mancata inclusione di questa scelta e che si sia ancora in tempo per cambiare, perché giustamente molte famiglie, di fronte a questa assurdità, stanno scegliendo di rinunciare al servizio, pur di non costringere i loro figli ad una mortificazione del genere. Chiediamo pertanto alla Provincia di Sassari precisazioni su questo increscioso fatto e di intervenire quanto prima per una celere risoluzione, ricordando che il servizio di trasporto scolastico è un diritto esigibile strettamente legato al diritto allo studio; non tutte le famiglie, infatti, potrebbero essere nelle condizioni di rinunciarvi e non per questo devono trovarsi costrette ad utilizzare un servizio a nostro avviso discriminatorio e potenzialmente dannoso per le condizioni psicofisiche di studenti già provati da una disabilità». (S.B.)
*A diffondere la nota sono state le organizzazioni: sensibilMente (Tutela ed Integrazione delle Persone Autistiche); UILDM Sassari (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare); ABC Sassari (Associazione Bambini Cerebrolesi); Comitato dei Familiari per l’Attuazione della Legge 162/98 in Sardegna; ANPA Sardegna (Associazione Nazionale Persone Autistiche); AIMA Sassari (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer); AFARP Sassari (Associazione dei Familiari per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica); UFHA (Unione Famiglie Hanicappati); UICI Sassari (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti); ANMIC Sassari (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili).
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