Braccio di ferro a scapito degli alunni con disabilità

Tra i disagi vissuti in queste settimane dagli alunni con disabilità in varie parti d’Italia, va registrato a Torino quello che sembra un vero e proprio “braccio di ferro” in corso tra la Società che si occupa, tra l’altro, di trasporto a scuola dei ragazzi con disabilità, il Comune e le forze sindacali, per una serie di ritardi nei pagamenti. Il tutto, naturalmente, a scapito dei ragazzi con disabilità e delle loro famiglie. A informare di tale situazione è la CPD di Torino, che sulla questione ha chiesto un formale incontro ai principali esponenti istituzionali della città

Pulmino per il trasporto scolastico di disabili

Un pulmino per il trasporto a scuola di ragazzi con disabilità

Tra i numerosi disagi e disservizi vissuti in queste settimane dagli alunni e studenti con disabilità in varie parti d’Italia, come stiamo puntualmente denunciando su queste pagine, tanto da indurre la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) a lanciare anche un sondaggio rivolto alle famiglie, utile in vista dei prossimi confronti con il Ministero dell’Istruzione, dobbiamo registrare a Torino quello che sembra un vero e proprio “braccio di ferro” in corso già da tempo tra la Società Tundo – che si occupa, tra l’altro, di trasporto a scuola dei ragazzi con disabilità – il Comune e le forze sindacali, per una serie di ritardi nei pagamenti.
Prima dell’inizio delle lezioni, numerose famiglie avevano lanciato l’allarme, paventando il rischio che il servizio sarebbe rimasto scoperto. Ed è proprio quanto è accaduto, se è vero che – come riferito da «La Stampa.it», sembra siano state quasi cento le famiglie che si sono dovute riorganizzare all’ultimo istante per quel servizio, tra ritardi e chi a scuola non c’è proprio potuto andare.

«Ho tre figli di sette anni – ha riferito una madre sempre alla “Stampa.it” -, tutti con una disabilità grave, che vanno alla Scuola Kennedy con il trasporto apposito. Ieri [17 settembre, N.d.R.] non è passato nessuno, e nemmeno ci hanno risposto al telefono, fino alle 11 del mattino». «È successo anche al mio bambino – ha aggiunto un’altra madre -, che frequenta la stessa scuola e ha una sindrome autistica. Questa situazione per noi è disastrosa».

A informare di tale situazione è stata la CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà), segnalando di essersi già attivata presso le Istituzioni, richiedendo «un formale incontro con la sindaca Chiara Appendino e gli assessori ai Trasporti e all’Istruzione ed Edilizia Scolastica, Federica Patti e Sonia Schellino, per un incontro urgente su questa situzione che lede il diritto alla mobilità delle Persone con disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uffstampa@cpdconsulta.it.

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