Con il seminario formativo intitolato A servizio dell’indipendenza, dedicato al possibile evolversi dei servizi rivolti alle persone con disabilità, per favorirne il diritto alla vita indipendente e alla piena inclusione sociale, appuntamento in programma per la mattinata del 28 settembre, presso Villa di Breme Forno, polo del Campus Bicocca a Cinisello Balsamo (Milano), riprenderanno le iniziative promosse dal L-inc (Laboratorio-inclusione sociale disabilità), il progetto avviato lo scorso anno in Lombardia, di cui si può leggere ampiamente anche nel box in calce.
In tal senso, per L-inc il diritto alla vita indipendente delle persone con disabilità è certamente un tema cruciale e «per questo – spiegano i responsabili – intendiamo sempre partire dall’ascolto dei desideri e delle aspettative espressi dalle persone con disabilità hanno, costruendo un progetto di vita personalizzato e orientato appunto all’inclusione sociale. Quando tuttavia si affrontano questi temi, nascono spesso dubbi, perplessità e resistenze. Sostenere il diritto a una vita sociale piena sembra infatti essere in contraddizione con la risposta ai bisogni di cura, assistenza e protezione che i servizi sono chiamati a garantire».
Insieme a Silvia Cutrera, vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), oltreché presidente dell’AVI di Roma (Agenzia per la Vita Indipendente) e a Cecilia Marchisio, ricercatrice all’Università di Torino, responsabile scientifico del Progetto VelA-Verso l’Autonomia, svoltosi negli anni scorsi nel territorio del nel Cuneese, parteciperà all’incontro anche Stefano Bolognini, assessore alle Politiche Sociali, Abitative e alla Disabilità della Regione Lombardia.
«L’articolo 19 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – dichiara quest’ultimo – parla esplicitamente del riconoscimento del diritto a vivere nella società con la stessa libertà di scelta delle altre persone mediante l’adozione di misure adeguate ed efficaci che facilitino il pieno godimento di questo diritto. Si parla dunque di piena integrazione e partecipazione alla società con garanzia di libertà di scelta abitativa e di garantire l’accesso ai servizi a domicilio o residenziali e ai servizi sociali che devono essere adattati ai loro bisogni. In tal senso ritengo che il raggiungimento di una condizione di vita indipendente sia uno degli obiettivi più importanti a cui arrivare in tema di disabilità, una priorità per me in quanto Assessore e per il nostro Stato che ha ratificato già dal 2009 la Convenzione ONU [Legge 18/09, N.d.R.]». (S.B.)
Il seminario è gratuito e disponibile fino ad esaurimento posti (consigliabile la prenotazione tramite il sito di L-inc o inviando un’e-mail a info@laboratoriolinc.it, indirizzo a cui chiedere ulteriori informazioni).
Sono stati richiesti i crediti CROAS per gli assistenti sociali ed è previsto il servizio di sottotitolazione.
L-inc (Laboratorio-inclusione sociale disabilità)
Questo progetto si propone di rendere la persona con disabilità protagonista del proprio percorso di vita. Per questo è pensato come un laboratorio che vuole sperimentare diverse attività e iniziative sul territorio di Bresso, Cinisello, Cormano e Cusano Milanino (Città Metropolitana di Milano), che mettono al centro la persona con disabilità.
L-inc nasce dal Progetto Inclusione sociale e disabilità: percorsi di sperimentazione del Budget di Salute, realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo, nell’àmbito della terza edizione del Bando Welfare in azione e innovazione sociale. È promosso da ANFFAS Lombardia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, ente capofila), LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e IPIS-Insieme per il sociale, dalle Cooperative Sociali Arcipelago, Solaris e Il Torpedone, dall’Università di Milano (Dipartimento di Diritto Pubblico e Sovranazionale), dall’Università di Milano Bicocca (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale) e dall’UICI Lombardia (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti).
Sono esattamente sessanta le persone alle quali L-inc intende rivolgersi nel corso di tre anni. Agli inizi del mese di ottobre dello scorso anno si è svolto un incontro per presentare il progetto alle prime venti persone scelte e chiedere loro di farne parte.