Si ripresenta anche quest’anno – insieme all’innovativo progetto di musicoterapia e suonoterapia denominato Suono anch’io, ideato dall’Accademia della Musica di Padova, con il sostegno dell’Università di Padova e del Conservatorio Pollini della città veneta (se ne legga già sulle nostre pagine) – la disponibilità completamente gratuita di dodici posti riservati a bambini e giovani con disabilità (per lo più dovuta a paralisi cerebrale infantile, sindrome di Rett, disturbi dello spettro autistico, ritardi cognitivi e altro).
Come avevamo infatti spiegato a suo tempo, grazie all’impiego di sofisticate tecnologie, anche le persone con forti limiti psicomotori possono produrre dei suoni, interagendo con la musica per mezzo di un particolare “sensore” progettato per riconoscere il movimento di un corpo, di una mano e persino di un dito, trasformandolo appunto in suono. «In questo modo – confermano i promotori dell’iniziativa – la persona si trasforma in esecutore attivo nel contesto musicale, nel concerto come in un assolo, interagendo appunto con la musica e partecipando all’evento sonoro a vari gradi e livelli». (S.B.)
Per approfondire accedere a questo link. Per ulteriori informazioni: Segreteria Progetto Suono anch’io (Stefano Medici), info@accademiadellamusica.it.