A due anni dall’approvazione della Legge Regionale Lombarda 15/16, in tema di salute mentale, la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e il Comitato Uniti per l’Autismo, che rappresenta più di quaranta Associazioni e migliaia di famiglie lombarde, hanno inviato una lettera ai Dirigenti di tutte le Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST) della propria Regione (e per conoscenza alla Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia), per sapere quali delibere, servizi e misure siano stati messi in atto o saranno messi in atto, per ottemperare a quanto previsto da tale norma.
«L’obiettivo della Legge Regionale 15/16 – si legge in una nota congiunta delle due organizzazioni -, norma che si inserisce nel quadro più ampio della riforma socio-sanitaria lombarda, avviata con la Legge Regionale 23/15, è quello di garantire a tutte le persone con disabilità una presa in carico integrata di carattere sanitario, sociosanitario e sociale. Abbiamo quindi voluto chiedere alle ASST in quale modo stiano assolvendo all’obbligo normativo, se abbiano emanato delibere che vanno in questa direzione e quali iniziative intendano intraprendere per dare rapida attuazione alla Legge».
«Si tratta infatti – sottolinea Alessandro Manfredi, presidente della LEDHA – di un’informazione necessaria, oggi più che mai, per tutte le famiglie e le persone che spesso si rivolgono alle nostre organizzazioni per chiedere informazioni, orientamento e consiglio. Con questa lettera abbiamo chiesto alle ASST competenti di fornirci una panoramica dei servizi offerti, così da poter orientare adeguatamente le persone che si rivolgono a noi per avere informazioni».
«Per il nostro Comitato – aggiunge Raffaella Turatto, presidente di Uniti per l’Autismo – è molto importante avere dalle ASST un’idea più precisa dei casi di autismo in carico alle diverse agenzie territoriali e poter valutare l’effettiva offerta di servizi, perché le famiglie associate stanno sostenendo costi sempre più elevati per le terapie necessarie ai figli in àmbito privato». «Per l’occasione – conclude – vogliamo anche esprimere grande soddisfazione per la collaborazione con gli esperti del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA, un punto di riferimento di alta competenza sulle disabilità e sui diritti». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.
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