“DescriVedendo” ad Angera: immagina e… vedrai!

«Un linguaggio condiviso fra persone con disabilità visiva e normovedenti, per esplorare e gustare insieme l’arte, all’insegna di un nuovo approccio per avvicinarsi alle opere pittoriche»: così avevamo presentato a suo tempo il progetto “DescriVedendo”, ideato e voluto dall’ANS (Associazione Nazionale Subvedenti). L’iniziativa prevede ora, per il 25 novembre ad Angera (Varese), l’evento denominato “DescriVedendo ad Angera. Immagina e… vedrai!”, durante il quale il metodo di “DescriVedendo” verrà per la prima volta applicato a un reperto archeologico
Civico Museo Archeologico di Angera (Varese)
Una sala del Civico Museo Archeologico di Angera (Varese)

«Un linguaggio condiviso fra persone con disabilità visiva e normovedenti, per esplorare e gustare insieme l’arte, ovvero un nuovo approccio per avvicinarsi alle opere pittoriche»: così, alla fine dello scorso anno, parlandone anche di «un ponte fra persone con disabilità visiva e normovedenti», avevamo presentato il progetto denominato DescriVedendo, curato da Marco Boneschi e promosso dall’Unità Case Museo e Progetti Speciali del Comune di Milano, in collaborazione con l’ANS (Associazione Nazionale Subvedenti) e con il patrocinio di ICOM Italia, la Sezione Nazionale del Consiglio Internazionale dei Musei.

Ora, dopo una serie di altri eventi promossi nell’àmbito del progetto, tra cui quelli alla Pinacoteca di Brera e al Museo del Novecento di Milano, la prossima “tappa” si avrà nel pomeriggio di domenica 25 novembre (ore 16), e si chiamerà DescriVedendo ad Angera. Immagina e… vedrai!, nella splendida cornice di Angera (Varese) sulle rive del Lago Maggiore ed esattamente presso il Civico Museo Archeologico della località lombarda (Via Marconi, 2).

«Anche ad Angera – spiega Rosa Garofalo dell’ANS – potremo scoprire un progetto culturale di accessibilità e fruibilità, applicato per la prima volta a un reperto archeologico. Descrivere un’opera d’arte richiede doti narrative ed evocative, soprattutto per ciò che è stato danneggiato dal tempo e ci giunge frammentariamente. Ma non solo, ogni pubblico è formato da Persone diverse tra loro: alcune potrebbero avere difficoltà visive, altre cognitive, altre ancora, semplicemente, potrebbero non essere abituate a fruire di arte e archeologia. Ciò nonostante, visto che il Museo è di tutti, l’esperienza della visita deve cercare di essere gratificante e costruttiva, senza escludere nessuno. Crediamo quindi che una descrizione adeguata possa permettere a ciascuno di lasciarsi trasportare dalla suggestione poetica che ha guidato la mano dell’artista, in un viaggio nel tempo verso mondi distanti e talvolta molto diversi dal presente. Anche in questa occasione, dunque, attraverso la forza evocativa del racconto, sarà possibile vedere la bellezza e la storia con gli occhi della mente, partecipando a un’esperienza culturale veramente inclusiva».
«Quante vite sono narrate – conclude – nel bel reperto angerese che rivedremo insieme? Dove sono nascoste le loro vicende nella frammentaria materia visibile rimasta? Per una volta non ce lo diranno gli occhi, ma le parole!».

L’incontro di Angera, che si svolgerà in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, farà parte del ciclo di eventi Le voci degli altri, organizzato dal Civico Museo Archeologico. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: rosa.garofalo@descrivedendo.it.

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