Il primo Torneo Italiano di Tennis per Ciechi

L’eredità sportiva di Miyoshi Takei, giovane giapponese non vedente che tra la fine degli Anni Ottanta e Novanta letteralmente inventò il Tennis per Ciechi, giocato con una speciale pallina dotata di sonagli, si è ormai diffusa in tutto il mondo, fino ad arrivare da qualche anno anche in Italia. E dopo anni di duro lavoro di informazione e diffusione, si è ora finalmente giunti al primo Torneo Italiano di Tennis per Ciechi, che nei prossimi giorni a Bologna vedrà persone non vedenti e ipovedenti di ambo i generi sfidarsi per il primo titolo italiano ufficialmente riconosciuto
Partita di Tennis per Ciechi
Una partita di Tennis per Ciechi

Arriva dall’UICI di Piacenza (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) – che segnala anche la partecipazione alla manifestazione di due propri Soci – la notizia del primo Torneo Italiano di Tennis per Ciechi, in programma a Bologna, da domani, 23 novembre, a domenica 25, presso la sede dell’Associazione Sportiva Virtus Tennis.

Noto a livello internazionale come Blind Tennis, il Tennis per Ciechi è uno sport relativamente nuovo. Nacque in Giappone per opera di Miyoshi Takei, un giovane non vedente che desiderava giocare a tennis, ma che a causa dei suoi limiti fisici dovette riadattarlo alla portata delle persone con disabilità visiva.
La prima sfida fu quella di riadattare la pallina da tennis, munendola di un suono in modo da poterla localizzare senza l’uso della vista. Anche il rimbalzo e la traiettoria erano due aspetti importanti e, dopo diversi tentativi e vari materiali testati, Takei decise di creare una pallina di spugna più grande di una pallina da tennis regolamentare, con al proprio interno una pallina da ping-pong munita di sonagli. Il suono creato dal rimbalzo e dall’impatto sulla racchetta diede l’opportunità di individuarla facilmente nello spazio e le grandi dimensioni della pallina stessa permisero anche alle persone ipovedenti di approcciarsi a questa nuova disciplina.
La consacrazione definitiva avvenne nel 1990, quando in Giappone si svolse il primo torneo assoluto di Tennis per Ciechi. Successivamente, un po’ di anni dopo, è arrivato il Primo Torneo Internazionale, svoltosi in Spagna nel 2017.
Quando dunque nel 2011 Takei morì, la sua eredità sportiva era ormai stata sdoganata e a partire dall’Asia il Tennis per Ciechi si è via via diffuso in tutto il mondo.

In Italia il Blind Tennis è arrivato grazie al prezioso lavoro del maestro di tennis Eduardo Silva, friulano d’adozione, che nel 2014 ha promosso il progetto denominato Tennis per Ciechi Italia, diventando inoltre referente italiano dell’IBTA (International Blind Tennis Association).
Dopo anni di duro lavoro di informazione e diffusione, si è ora finalmente giunti al primo Torneo Italiano di Tennis per Ciechi, che nei prossimi giorni vedrà persone non vedenti e ipovedenti di ambo i generi sfidarsi per il primo titolo italiano ufficialmente riconosciuto.

«Grazie all’aiuto della nostra Associazione – viene sottolineato dall’UICI di Piacenza – e alla collaborazione dell’Associazione Tennis BorgoTrebbia, alcuni ipovedenti piacentini hanno iniziato a praticare il Tennis per Ciechi a partire dal mese di febbraio di quest’anno. Due di loro, Andrea Gregori e Olimpia Di Luccio, saranno presenti al Torneo di Bologna, partecipando a un meraviglioso evento di inclusione sportiva e sociale. In bocca al lupo ai nostri atleti!». (M.M. e S.B.)

Per ulteriori informazioni: Marzia Mecozzi (Audiotre), m.mecozzi@audiotre.com.

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