Il 19 novembre scorso, è scomparso prematuramente l’ingegnere Giuseppe Daniele Carrabba, direttore centrale della Regolazione Aerea di ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), figura di rilievo nel settore del trasporto aereo nazionale e internazionale, il cui costante lavoro, accompagnato da grande entusiasmo e spirito vitale, ha permesso la realizzazione di importanti progetti e iniziative a favore della crescita della cultura della sicurezza e della costruzione di un’autorità dell’Aviazione Civile vicina al passeggero e promotrice di un ruolo importante delle imprese nazionali nel contesto europeo.
Carrabba ha rivestito cariche di prestigio presso i maggiori organismi nazionali e internazionali di settore, raggiungendo risultati di eccellenza e avendo sempre cura di bilanciare e salvaguardare l’interesse pubblico e lo sviluppo in sicurezza del settore nazionale.
Come ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti) e come FAND [la Federazione tra le Associazioni Nazionali di Persone con Disabilità, di cui fa parte la stessa ANGLAT, N.d.R.], abbiamo avuto l’onore di collaborare con lui e con la sua collega, ingegnere Giuliana Tamburro, nelle varie fasi applicative del Regolamento Europeo CE 1107/06, relativo ai diritti delle persone con disabilità nel trasporto aereo. Ciò ha prodotto le Circolari applicative al Regolamento stesso, che hanno aperto a un sistema di trasporto aereo ad oggi altamente accessibile, organizzato e particolarmente attento ai passeggeri con disabilità.
Lavorare al fianco di Carrabba ci ha consentito di apprezzare l’uomo, la sua professionalità, integrità, abnegazione e passione per il lavoro. È stato per anni il nostro punto di riferimento in ENAC, Ente nel quale ha fortemente inciso per un cambiamento culturale riguardante l’approccio nei confronti dei passeggeri a ridotta mobilità.
È stato promotore e presidente della Fondazione Giuliana Tamburro, in memoria dell’amica, la già citata collega ingegnere dell’ENAC Giuliana Tamburro, vittima del terremoto che ha colpito l’Aquila nel 2009, a scopo di attività di istruzione e formazione in ambito aeronautico. Gli si riconosce la capacità di avere trasformato il dolore per una perdita incolmabile in un’opportunità di scambio e di amore.
Il mondo dell’Aviazione Civile e quello della disabilità perdono un grande uomo, un professionista leale e responsabile, che ci ha insegnato come il cambiamento avvenga solo quando le persone ne sono coinvolte e si uniscono per raggiungerlo. Un leader che ha sempre sognato per questo paese una grande Autorità dell’Aviazione Civile che sapesse ascoltare, promuovere e allo stesso tempo fosse motore di innovazione per il Sistema Paese, in grado quindi di guardare sempre avanti, rafforzando le competenze interne, al fine di assumere rilievo nel panorama europeo.
Cercheremo di raccoglierne l’eredità, in modo che il suo spirito si diffonda tra tutti gli operatori e scuota in positivo l’intero settore, perché «quello che si può sognare… si può anche realizzare» e per chi rimane è un dovere perseguire quel sogno in suo onore.
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