«In Italia non c’è ancora per le persone con disabilità il diritto di vivere a casa propria: dato infatti che le ore di assistenza erogate dagli enti sono poche, ad oggi l’unico diritto esigibile è quello di vivere in una struttura residenziale, e vi finisce chi non ha il sostegno di familiari, partner o amici. Vivendo però in una residenza “per persone disabili”, viene meno il diritto all’autodeterminazione e alla libertà personale, si è sottoposti ad orari rigidi e limitazioni di ogni tipo, si è sradicati dal proprio territorio, quartiere e cerchia sociale».
A dirlo è Maria Chiara Paolini, donna con disabilità motoria che insieme alla sorella Elena, aveva di fatto dato vita nell’autunno dello scorso anno, con una lettera aperta inviata al Governo, a Liberi di Fare (Movimento per la vita indipendente delle persone disabili), rete autorganizzata che successivamente ha promosso in tempi diversi una serie di manifestazioni in altrettante città italiane, per il diritto alla vita indipendente e all’assistenza personale.
«Ora – prosegue Paolini – di fronte alla diffusione di messaggi prodotti anche recentemente, che vorrebbero “normalizzare” ciò che noi consideriamo invece segregazione e che va contro alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (Legge dello Stato Italiano 18/09), abbiamo deciso di realizzare un nostro spot, per far vedere come stanno davvero le cose dal punto di vista delle persone con disabilità che è il più importante da tenere in considerazione per le questioni legate alla disabilità. E anche per far vedere come stanno le cose dalla parte dei diritti umani».
Diretto da Elena Paolini, quello spot a favore dell’assistenza autogestita è disponibile in rete (a questo link) e ne raccomandiamo senz’altro la visione ai nostri Lettori. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@liberidifare.it.