«Il mondo della disabilità ha trovato una nuova voce, quella di chi fa le cose che fanno migliaia di suoi coetanei, ma le fa da una carrozzina e con la sua Associazione #vorreiprendereiltreno ha realizzato progetti importanti e ogni giorno si batte contro i piccoli e grandi soprusi di cui sono vittime i disabili»: questo si leggeva nella presentazione di un evento dello scorso anno a Pisa, centrato sulla presentazione del libro Faccio salti altissimi. La mia storia oltre le barriere, tra ruote bucate e amori fuori tempo (Mondadori, 2018), ultima fatica letteraria di Iacopo Melio.
E certamente Melio, classe ’92, studente di Scienze Politiche, curriculum in “Comunicazione, Media e Giornalismo” all’Università di Firenze (Scuola “Cesare Alfieri”), si distingue già da un po’ di anni per l’impegno, la tenacia e l’ironia, ad esempio quando, nel 2014, ha realizzato e promosso la campagna di sensibilizzazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche denominata #vorreprendereiltreno, ottenendo un risalto mediatico internazionale; e quando, nell’anno seguente, ha fondato l’omonima Associazione per portare avanti progetti inerenti alla disabilità e non solo.
«Orgoglioso e rompiscatole quanto basta, con quattro ruote per spostarsi perché nato comodo», dice di sé nella biografia pubblicata nel suo sito, dal quale è possibile farsi un’idea del suo modo di porsi.
Già nel 2017 il suo impegno gli era valso il Premio del Cittadino Europeo, istituito dal Parlamento Europeo, ma ora, alla fine dello scorso anno, sono arrivati altri riconoscimenti molto prestigiosi.
Innanzitutto, all’inizio di dicembre, il Premio CILD per le libertà civili, promosso dalla CILD (Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili), e riservato a «persone che quotidiamente, nell’àmbito delle proprie attività, contribuiscono alla promozione e alla protezione dei diritti umani nel nostro Paese. «Melio – si legge nelle motivazioni – ha dimostrato l’importanza della comunicazione come strumento sociale per far valere i propri diritti. Ma il suo impegno non si limita al tema della disabilità. Infatti, il suo attivismo guarda a tutti i diritti umani e civili, come dimostrano le sue partecipazioni a conferenza, assemblee, convegni, nonché i post che pubblica su Facebook, dove esprime posizioni nette anche sulla questione migranti, attirando su di sé la critiche di decine di haters [“odiatori in rete”, N.d.R.]».
E poi, dulcis in fundo, proprio alla fine dell’anno, è arrivata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la nomina a Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, «per il suo appassionato contributo alla causa dell’abbattimento delle barriere architettoniche e degli stereotipi culturali».
A «Superando.it», che ne ha anche ospitato i testi sulle proprie pagine, non resta altro che dire: «Congratulazioni, Cavalier Melio!». (S.B.)