«L’episodio di violenza sui bambini e ragazzi autistici nella Provincia di Bari è deplorevole e sottolinea l’urgenza di leggi per l’inserimento di videocamere nei centri di riabilitazione, soprattutto per coloro che non riescono ad esprimere e a denunciare i soprusi subiti. Le vittime, infatti, sono tutte affette da una grave forma di autismo, e quindi non sono mai state in grado di parlare e di riferire le violenze».
Lo dichiara in una nota Benedetta Demartis, presidente nazionale dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), a proposito dell’arresto di quattro educatrici dell’Istituto Sant’Agostino di Noicattaro (Bari), accusate di maltrattamenti nei confronti dei minori con disturbo dello spettro autistico o altre disabilità intellettive loro affidati.
«Dobbiamo inoltre fare una lunga riflessione – prosegue Demartis – sugli Istituti come il Sant’Agostino che decidono di occuparsi di autismo e sul mondo dell’autismo considerato per molti privati un’appetibile fonte di guadagno. Il Regolamento Regionale della Puglia che disciplina i servizi sanitari per l’assistenza e la cura delle persone autistiche ha provocato il via libera a una vera e propria incetta di accreditamenti da parte dei privati, ma queste strutture da chi vengono controllate, che tipo di formazione ha il personale che vi è impiegato, chi decide a chi spettano le convenzioni e con quali parametri? Nei Sistemi Sanitari Regionali, infatti, esistono spesso delle falle perché affidati lobby e interessi privati. In tal senso, i genitori che vivono quotidianamente l’autismo attraverso Associazioni come la nostra hanno condotto in questi anni storiche battaglie per il raggiungimento delle Linee Guida, della Legge 134 del 2015 e dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e in questo momento più che mai è necessario nella Regione Puglia fare quadrato per decidere un’azione forte e coesa e per scongiurare che altri episodi simili possano ripetersi».
«Il mio pensiero – conclude la Presidente dell’ANGSA – va alle famiglie della Provincia di Bari ed esprimo solidarietà e sostegno fattivo ai genitori e ai minori, che dal resoconto degli inquirenti sono stati spinti contro il muro, immobilizzati sulle sedie, legati, azzittiti e presi a schiaffi. Chiediamo pene severe per quelle educatrici e per le insegnanti che si sono macchiate di questi crimini orribili e un maggiore controllo nelle strutture a tutela dei diritti delle persone affette da autismo. Auspico alle famiglie pugliesi colpite da questo fatto riprovevole di ritrovare la fiducia e la speranza. Noi saremo al loro fianco». (S.B.)
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