Non sarà facile, ma la scelta resta nostra
«È ovvio – scrive Nadia Luppi – che in certi casi un limite oggettivo condizioni la nostra libertà di azione. E se vediamo poco o per niente, non sentiamo o non camminiamo, il nostro modo di agire non sarà lo stesso degli altri. Ma se ascoltassimo il desiderio e plasmassimo la sua realizzazione in base a ciò che possiamo fare, piuttosto che assecondare la paura di ciò che ci è precluso?». E conclude: «Le paure vanno ascoltate, non rifiutate. Così le voci dei timori e i volti che quelle paure assumono nelle nostre vite, ricordandoci che non sarà facile, ma che tuttavia la scelta resta nostra»