«Thibault non potrà esprimere il suo voto perché considerato non in grado di comprendere la politica. Mindaugas non sarà in grado di entrare al seggio perché non accessibile alle persone con disabilità. Olga non potrà votare perché le informazioni e il processo elettorale sono troppo complicati. Loredana non potrà leggere i nomi dei candidati sulla macchina per il voto elettronico e quindi non saprà mai se ha votato per il suo candidato»: erano stati questi alcuni casi-simbolo prodotti nel novembre scorso dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, e riguardanti altrettanti cittadini europei residenti in diversi Stati e con diverse disabilità (motorie, intellettive, sensoriali), in rappresentanza dei milioni di altri che non potranno votare, dal 23 al 26 maggio prossimi, alle Elezioni Europee che serviranno a rinnovare il Parlamento continentale.
A tal proposito lo stesso Forum aveva lanciato una petizione nel web tuttora attiva e alla quale tutti possono ancora aderire (a questo link), basata sul seguente semplice messaggio: «Milioni di europei con disabilità sono ancora oggi privati del diritto al voto e alla partecipazione alle elezioni. Chiediamo che acquisiscano questo diritto entro il prossimo maggio 2019. Chiediamo ai Governi e alle Commissioni Elettorali degli Stati Membri dell’Unione Europea di garantire che 80 milioni di europei possano votare!».
E del resto, come evidenziato dall’EDF, sarebbero già disponibili facili soluzioni per garantire quel diritto a tutti, così come erano state elencate nel documento intitolato How Make Your Political Campaign Accessible (“Come rendere accessibili le campagne politiche”), pubblicato in parallelo a un Manifesto specificamente dedicato alle Elezioni Europee.
Su tale importante questione va segnalata oggi l’iniziativa promossa dal Gruppo di Studio sui diritti delle persone con disabilità del CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo), fondamentale organo consultivo della Commissione Europea.
Si tratta di un’audizione pubblica promossa per il 5 febbraio a Bruxelles, basata essenzialmente sui due seguenti quesiti: le persone con disabilità sono davvero in condizioni di parità con il resto della popolazione quando si parla del loro diritto al voto? Cosa è stato fatto finora in questo àmbito e quali sono gli ulteriori passi da compiere?
Degli esiti di tale evento avremo naturalmente modo di riferire prossimamente sulle nostre pagine. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio stampa del CESE (Daniela Marangoni), press@eesc.europa.eu.