«Passeggiando per Vignola, in provincia di Modena – ci scrive il Lettore Alberto Coppini – ho notato il palazzo dove ha sede la Banca Popolare dell’Emilia Romagna (BPER) di Via Mazzini. Poiché mi muovo con una carrozzina elettrica, gli occhi mi sono caduti sui gradini di accesso al porticato dove si apre il portone dell’istituto, gradini che impediscono a persone con disabilità e/o anziane di entrare in quella banca. Solo a un centinaio di metri dall’ingresso, non visibile, c’è una ripida rampa senza corrimano. Problema risolto? Per me sì, perché con una carrozzina elettrica in quella banca posso entrarci, ma chi cammina a stento non si avventurerà mai su quella rampa non a norma, per percorrere poi con bastone o stampella un lungo tratto e arrivare al portone d’ingresso dell’istituto o al Bancomat a lato. Mi chiedo: come mai una banca tanto importante trascura grossolanamente delle normative esistenti da decenni? Ma soprattutto, perché una persona “normodotata” può accedervi percorrendo tre metri, mentre chi ha problemi motori ne deve fare cento e superare una ripida salita?».
Quesiti che facciamo nostri, attendendo delle risposte, insieme al nostro Lettore. (S.B.)
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