Nel fare riferimento alle Linee guida per la redazione di un Piano di eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.) nei musei, complessi monumentali, aree e parchi archeologici, diffuse lo scorso anno dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tramite la Circolare 26/18, l’Ufficio Stampa dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) segnala ora che il Ministero intende prossimamente pubblicare, nell’àmbito dei «Quaderni della Valorizzazione», curati dalla Direzione Generale Musei, anche esempi di buone prassi nel settore, per darne ulteriore diffusione e per esemplificare quanto siano effettivamente fattibili accorgimenti anche parziali.
A tale ricerca si può collaborare, anche citando esperienze realizzate in strutture private o comunali, mediante la scheda Buone pratiche sull’accessibilità fisica, culturale, cognitiva e psico-sensoriale nei luoghi della cultura (disponibile a questo link), da inviare, entro il 28 febbraio (a: gabriella.cetorelli@beniculturali.it).
Da ricordare in conclusione che le citate Linee guida sono state realizzate dal Gruppo di Lavoro per la redazione di provvedimenti, anche a livello normativo, inerenti il superamento delle barriere culturali, cognitive e psicosensoriali nei luoghi di cultura di competenza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali aperti al pubblico. Un Gruppo, operativo presso il Ministero stesso, che ha tra i propri intenti quello di attuare le finalità della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. (S.B.)
Buone prassi sull’eliminazione delle barriere nei luoghi della cultura
Dopo avere pubblicato lo scorso anno le “Linee guida per la redazione di un Piano di eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.) nei musei, complessi monumentali, aree e parchi archeologici”, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali intende ora dare visibilità anche ad esempi di buone prassi in tale settore, soprattutto per esemplificare quanto siano effettivamente fattibili accorgimenti anche parziali. A tale ricerca, dunque, si può collaborare – anche citando esperienze realizzate in strutture private o comunali – tramite segnalazioni da inviare entro il 28 febbraio