«Siamo particolarmente orgogliosi di questo servizio, perché è grazie a questa collaborazione corale, fra operatori, medici e non, se riusciamo ad alleviare gli inevitabili disagi in cui incorre la persona con disabilità quando deve sottoporsi sia a prestazioni ambulatoriali sia a ricoveri. È una modalità molto apprezzata, funzionale alle esigenze di salute dei più deboli e, in molti casi, utile anche a supportare le incombenze che gravano sui loro familiari».
A dirlo è Riccardo Bertoletti, direttore medico dei Presìdi Ospedalieri lombardi di Sondrio e Sondalo, riferendosi al Percorso DiVa, ove l’acronimo sta per “Disabilità Valtellina”, attivato ormai da qualche anno presso l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Valtellina e Alto Lario.
Si tratta, in sostanza, di un percorso facilitato di accesso alle prestazioni ambulatoriali, di ricovero e di Pronto Soccorso, di cui possono beneficiare pazienti con disabilità accertata e che viene attivato soprattutto per persone di età compresa fra 0 e 40 anni, pur non essendovi limite di età, con un picco di bambini e ragazzi con sindrome di Down, autismo, altre disabilità intellettive, lesioni cerebrali e sindromi rare cromosomiche.
Dopo una prima fase sperimentale, il progetto è entrato a pieno regime negli ultimi due anni, con una significativa adesione e altrettanto apprezzamento da parte degli utenti.
L’attivazione di DiVa presuppone la prescrizione medica, sia di un medico interno agli ospedali sia di un medico di medicina generale o pediatra, che deve riportare sulla ricetta la dicitura Paziente con disabilità. Una volta in possesso di tale ricetta, la persona o il suo genitore-familiare attiva il servizio componendo un numero verde dedicato (800118722), cui rispondono gli operatori del Poliambulatorio dell’Ospedale di Sondrio (lunedì-venerdì, ore 8-10; segreteria telefonica negli altri orari). Da lì, parte il percorso, per cui la referente dello stesso, ovvero la coordinatrice infermieristica del Poliambulatorio, o le sue collaboratrici, procede alla compilazione dell’apposita scheda di contatto, via telefono e, quindi, all’acquisizione dei bisogni di salute del paziente con disabilità, sia che si tratti di prestazioni di natura ambulatoriale sia di ricovero.
Nel caso di visite o esami, saranno gli operatori di DiVa a prenotare le prestazioni al CUP-Cassa, sempre in base alle classi di priorità indicate in ricetta e, quindi, ad accogliere la persona in uno spazio dedicato del Poliambulatorio, effettuando direttamente, sul posto, prestazioni di routine come i prelievi, per poi accompagnarle nei luoghi di effettuazione delle visite, avendo cura di far saltare o contenere al massimo la permanenza nelle sale d’attesa, concentrando in una sola giornata più prestazioni di cui la persona con disabilità possa necessitare.
In caso invece di ricovero, la persona viene alloggiat in una camera con bagno e con la possibilità di permanenza di un accompagnatore, gode di corsie preferenziali per visite e controlli strumentali, e resta in ospedale solo per il tempo strettamente necessario.
Infine, anche in caso di accesso al Pronto Soccorso, la persona con disabilità – indipendentemente dalla patologia manifestata – viene assistita come fosse un “codice giallo”, salvo che si presenti, già all’origine, con una patologia da “codice rosso”.
Il Percorso DiVa ambulatoriale è fruibile ai Presìdi Ospedalieri di Chiavenna, Sondalo e Sondrio, e al Presidio Ospedaliero Territoriale di Morbegno, mentre il ricovero è attualmente fruibile a Sondalo e Sondrio. Corsie preferenziali di accesso ai servizi ospedalieri per le persone con disabilità sono garantite anche all’Ospedale di Menaggio (Como).
Ma non è tutto. Infatti, oltre a DiVa, sempre nell’àmbito dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Valtellina e Alto Lario, va segnalata anche la presenza di Casa Facile, appartamento di oltre 100 metri quadrati destinato a persone con disabilità motoria, situato nei pressi dell’Unità Spinale e ad uso di persone con lesione midollare.
E da ultimo, ma non ultimo, all’Ufficio Cassa dell’Ospedale di Sondrio è stato avviato un percorso di “accesso facile”, destinato anch’esso alle persone con disabilità motoria, con l’attivazione di una postazione cassa ribassata cui possono appunto accedere le persone in carrozzina. (S.B.)
Ringraziamo Guido Mazzoni per la collaborazione.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Azienda Socio Sanitaria Territoriale Valtellina e Alto Lario (Sondrio), ufficiostampa@asst-val.it.