Nel 2015 andò a Martina Caironi e negli anni successivi a Federico Morlacchi e a Francesca Porcellato, mentre nel 2018 non è stato assegnato. Sta ora invece per tornare in questo 2019 il premio Diamond of Fame, assegnato al Miglior Atleta Paralimpico della passata stagione, individuato dai giornalisti sportivi del settore Claudio Arrigoni («Correiere della Sera» e «La Gazzetta dello Sport») e Lorenzo Roata (RAI Sport).
Accadrà nella serata del 22 febbraio al Novotel di Milano Linate, nel corso di un evento molto particolare, vale a dire la presentazione della decima edizione del Giro d’Italia di Handbike, importante traguardo per una manifestazione il cui successo è cresciuto di anno in anno.
«Ripercorro questo decennio – dichiara Andrea Leoni, patron del Giro – rivisitando i memoriali della manifestazione, custodendo gelosamente piccoli pezzi di cuore tra i ricordi di questi anni passati insieme al Giro, che anno dopo anno ha dimostrato di non essere una semplice manifestazione, senza forzature e senza falsità, ma è diventato una famiglia, una grandissima famiglia che in ogni tappa abbraccia ogni persona, atleti, fan, simpatizzanti. C’è posto per tutti, questa è la famiglia delle belle emozioni, la famiglia che non ti lascia e che in ogni tappa si ritrova pronta a regalare abbracci».
Qualche cifra per dare ancor più il senso di quanto è stato fatto in questi dieci anni: oltre 2.500 chilometri percorsi dai leader della classifica generale in circuiti cittadini, tra sport, arte, storia, natura, solidarietà ed enogastronomia. Più di 70 tappe in 11 Regioni italiane e in 2 Stati stranieri (Repubblica di San Marino e Svizzera); quasi 200 pettorali indossati, per vincere in ogni edizione le prestigiose maglie rosa, nera e bianca.
Dalla partecipazione del nuovo testimonial del Giro, lo chef Roberto Valbuzzi, allo show dei ballerini e coreografi Lorella Capone e Nicola Palumbo, la serata prevede anche la presentazione di Fili di rugiada, libro di Maria Francesca Mosca edito da Ibiskos di Ulivieri), «breve raccolta – come spiega la stessa Autrice – liberamente ispirata alle storie degli atleti partecipanti al Giro d’Italia Handbike, scaturita in me spontanea dalle emozioni provate seguendo alcune tappe».
Tante piccole grandi tessere, dunque, a comporre un puzzle che coincide con una manifestazione divenuta ormai leader indiscussa, nel suo genere, anche a livello europeo. (S.B.)
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