Andare a scuola, praticare uno sport, uscire con gli amici, trovare un lavoro, vivere in autonomia una volta diventati adulti: una vita fatta di routine, che appare la più ordinaria per la maggioranza della popolazione, è un traguardo possibile, ma raggiungibile ancora da troppe poche persone con sindrome di Down. A partire dall’istruzione, infatti, sono ancora troppi gli alunni che non hanno la possibilità di ricevere a scuola giusti supporti e sostegni inclusivi, e al termine della scuola per molti ragazzi non ci sono opportunità. L’accesso al lavoro con inquadramenti e contratti adeguati resta un’opportunità esigua, che sconta la mancanza di strumenti efficaci per il collocamento e la forte disparità territoriale dell’Italia, con enormi differenze tra Nord e Sud e tra grandi e piccoli centri del Paese. Anche vivere una relazione sentimentale, costruire una vita indipendente e raggiungere l’autonomia abitativa rappresentano diritti fondamentali ancora troppo spesso negati a causa di supporti inadeguati, di pregiudizi sociali e di basse aspettative.
E invece, appare quasi superfluo sottolinearlo, l’educazione inclusiva, il lavoro, la partecipazione alla vita sociale, la vita indipendente e la possibilità di decidere della propria vita rappresentano diritti fondamentali che dovrebbero essere garantiti a tutti.
In occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down di domani, 21 marzo, che quest’anno è centrata sul tema Leave No One Behind (“Non lasciare nessuno indietro”), il CoorDown (Coordinamento Nazionale delle Associazioni delle Persone con Sindrome di Down) ha lanciato la campagna di sensibilizzazione internazionale denominata Reasons To Celebrate (letteralmente “Le ragioni per festeggiare”), allo scopo appunto di denunciare quanto ancora siano lontani gli obiettivi di pieno rispetto dei diritti e uguale accesso alle opportunità per tutte le persone con sindrome di Down.
Al centro dell’iniziativa vi è un video (disponibile a questo link), che inizia con un’atmosfera suggestiva e gioiosa e racconta le altre tre giornate istituite dalle Nazioni Unite che si festeggiano il 21 marzo, vale a dire la Giornata Mondiale della Poesia, la Giornata Internazionale del Nowrūz, che celebra l’inizio della primavera, e la Giornata Internazionale delle Foreste. Momenti di meraviglia e incanto che però si spengono quando una persona con sindrome di Down ricorda che in quello stesso giorno si celebra anche la Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down.
Qui l’attore dichiara con tono provocatorio e sfidante che, a differenza delle altre tre Giornate Internazionali, «non abbiamo molti motivi per festeggiare». Perché fino a quando anche una sola persona non avrà le stesse opportunità di studiare, lavorare e partecipare attivamente alla vita sociale, non ci sarà ragione di festeggiare. Di conseguenza la Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down rimane un evento indispensabile per affermare che l’inclusione sociale, in ogni aspetto della vita, sarà davvero da festeggiare, solo quando non ci sarà nemmeno una persona con sindrome di Down lasciata indietro ed esclusa dalla scuola, dal lavoro, dalla vita sociale.
«Con la campagna Reasons To Celebrate – sottolinea Antonella Falugiani, presidente del CoorDown – vogliamo scuotere le coscienze di tutti, per denunciare quanto sia ancora lontano l’obiettivo di piena parità di diritti e opportunità per tutte le persone con sindrome di Down. Fintanto che nel mondo ci sarà l’esigenza di questa Giornata, vuol dire che dovremo ancora lavorare per il riconoscimento e la valorizzazione della diversità e per un cambiamento culturale profondo nei confronti della disabilità. Solo allora nessuno sarà lasciato indietro».
Nata dalla collaborazione delle Agenzie FCB Mexico e SMALL New York, Reasons To Celebrate è diretta dal regista ungherese Rudolf Péter Kiss e prodotta da Switzerland’s GOSH a Budapest, con la partecipazione di attori provenienti da quattro diversi Paesi, Albania, Gran Bretagna, Italia e Svizzera.
Anche quest’anno la campagna internazionale è stata realizzata insieme a DSI (Down Syndrome International) e con il contributo di Down Syndrome Australia, Down’s Syndrome Association (Regno Unito), Down Syndrome Albania Foundation e le Associazioni svizzere Art21 Association Romande Trisomie 21 e Progetto Avventuno.
«Io credo, in generale, nella diversità – dichiara Javier Campopiano, responsabile della creatività per FCB México – e nel corso della mia carriera ho potuto constatare come la diversità aiuti a trovare idee migliori, a creare ambienti di lavoro migliori, e quindi una società migliore. Mi piace pertanto pensare alle persone con sindrome di Down non come a persone che hanno una certa condizione, ma come parte di una diversità che accoglie in sé tutte le possibilità presenti nel significato stesso di umanità. Da questo punto di vista, la campagna creata insieme alle meravigliose persone di CoorDown e di SMALL rappresenta tutte queste possibilità e tutte le cose che ancora impediscono alle persone con sindrome di Down di esprimere appieno le proprie potenzialità: le limitazioni che la società ancora impone loro, più che i loro stessi limiti».
«Ormai è dal 2012 – aggiungono Luca Lorenzini e Luca Pannese, responsabili della creatività per SMALL New York -che collaboriamo con il CoorDown per la campagna in occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down, e ogni anno cerchiamo di trovare insieme un punto di vista nuovo e inaspettato. Quest’anno abbiamo deciso di incuriosire presentando le altre Giornate Internazionali celebrate il 21 marzo, per poi sorprendere svelando i motivi per cui le persone con sindrome di Down non possono festeggiare la loro Giornata come vorrebbero. Speriamo che questo lavoro possa contribuire a scalfire i molti pregiudizi che non permettono ancora alle persone con sindrome di Down di avere le stesse opportunità di tutti gli altri, per poter vivere una vita piena e soddisfacente».
Il tema della Giornata Mondiale di quest’anno riprende per altro i medesimi obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, il piano globale di azione tramite il quale garantire prosperità e benessere all’intera umanità, impegnandosi appunto a “non lasciare nessuno indietro”. Un messaggio, questo, che vale dunque per tutti gli esseri umani e non solo per le persone con disabilità. «Molti passi in avanti sono stati fatti in questi anni – commenta Falugiani -, le conquiste realizzate e la spinta al cambiamento culturale promossi dalle persone con sindrome di Down dimostrano che siamo nella giusta direzione. Ma molto c’è ancora da fare».
Un altro importante momento di visibilità – di cui si è già ampiamente parlato su queste stesse pagine – è quello che vedra Marta Sodano, venticinquenne con sindrome di Down, rappresentare il CoorDown al Palazzo delle nazioni Unite di New York, intervenendo il 21 marzo nell’àmbito della conferenza mondiale intitolata Leave No One Behind in Education.
In tale sede, Marta, insieme a numerosi speaker provenienti da tutto il mondo, racconterà la propria esperienza educativa, che ben rappresenta quella di molti studenti italiani, condividendo le difficoltà e le conquiste della sua carriera scolastica, percorso fondamentale per la sua attuale inclusione sociale e lavorativa. Sarà infatti proprio il tema della scuola al centro dell’evento, con l’obiettivo di favorire approcci innovativi che offrano opportunità a tutte le persone, comprese quelle con sindrome di Down.
E da ultimo, ma non ultimo, va ricordato che anche quest’anno la Lega di Serie A di Calcio si è schierata a fianco del CoorDown, lanciando negli stadi della giornata di campionato svoltasi nello scorso fine settimana il messaggio “Non lasciate indietro nessuno”, con la trasmissione negli stadi di un estratto del video Reasons To Celebrate, oltre alla presenza in campo degli striscioni con lo slogan della Giornata Mondiale. (P.A. e S.B.)
Ricordiamo ancora il link a cui è disponibile il video Reasons To Celebrate. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@coordown.it (Paola Amicucci).
La Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down
Si tratta di un appuntamento internazionale – voluto da DSI (Down Syndrome International) e sancito ufficialmente anche da una Risoluzione dell’ONU del 2012 – nato per diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down, per creare una nuova cultura della diversità e per promuovere il rispetto e l’inclusione nella società di tutte le persone con sindrome di Down.
La scelta della data del 21 marzo non è casuale: la sindrome di Down, infatti, detta anche trisomia 21, è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più – tre invece di due – nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule.
La comunicazione internazionale del CoorDown
Il CoorDown crede da sempre e investe nella comunicazione di qualità. Negli ultimi anni, infatti, in collaborazione con agenzie di pubblicità note a livello internazionale, ha realizzato campagne innovative (delle quali si è di volta in volta puntualmente occupata anche la nostra testata), che hanno ricevuto i più ambìti riconoscimenti.
Alcuni di quei progetti, infatti, promossi appunto in occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo, sono stati premiati con un totale di venti Leoni, di cui nove d’Oro, al Festival Internazionale della Creatività di Cannes, il più importante appuntamento sulla pubblicità.