Una partita di calcio per celebrare la Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down di domani, 21 marzo [evento di cui si parla ampiamente in altre parti del giornale, N.d.R.]. Un pomeriggio di festa e divertimento rincorrendo un pallone, per ribadire, con il sorriso ma con fermezza, che le persone con sindrome di Down hanno diritto a una vita indipendente, ad avere un lavoro, a costruirsi una famiglia e gestire una casa propria, magari iniziando a fare sport come tutti gli altri e insieme a tutti gli altri.
È questo lo spirito con cui l’ANFFAS di Torino (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) ha organizzato proprio per il pomeriggio di oggi, 21 marzo, presso l’impianto sportivo Santa Maria di Moncalieri (Torino) – recentemente intitolato a Valentino Mazzola, capitano del “Grande Torino” – un quadrangolare di calcio, insieme a Torino FD (For Disable), Associazione rivolta a persone con disabilità fisica e relazionale, nata da un’idea di Claudio Girardi, capitano e anima della squadra, e sposata sin dal 2010 dal presidente del Torino Calcio Urbano Cairo.
L’appuntamento, dunque, è per oggi alle 18, con due squadre del Torino FD (Livello 5 e Livello 6), le ragazze del Trofarello Calcio Femminile e una rappresentativa del CEPIM-Centro Persone Down di Torino.
«Lo sport supera le differenze – sottolinea Giancarlo D’Errico, presidente dell’ANFFAS Piemonte e direttore dell’ANFFAS di Torino -: è questo il motto della Torino FD, che noi sposiamo in pieno. Personalmente il mio sport è la vela, che mi ha permesso di scavalcare barriere che altri – non io – giudicavano insuperabili. Per i ragazzi del Torino FD è il calcio, sport che tante volte va in prima pagina come collettore dei peggiori comportamenti di arroganza, violenza e materialismo, ma che è anche capace di farsi portatore dei migliori sentimenti e di raccontare storie di amicizia, solidarietà, integrazione».
«Domani, dunque – prosegue D’Errico – insieme alla squadra granata, agli amici del CEPIM e alle ragazze del Trofarello Calcio, scriveremo insieme un capitolo importante e divertente, che parlerà di pallone, ma soprattutto dei diritti irrinunciabili che spettano per legge e per senso di giustizia assoluto alle persone con sindrome di Down, ma che bisogna lottare affinché vengano loro riconosciuti. Parlo del diritto ad avere un posto di lavoro consono alle loro potenzialità. Del diritto ad avere una casa propria e una vita sentimentale. Parlo in generale del diritto ad avere un progetto di vita indipendente, lo stesso diritto che accomuna tutte le persone con disabilità intellettiva e relazionale. La Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down e tutti gli eventi ad essa connessi, anche quelli di carattere più ludico, serviranno proprio a ribadire con forza questi concetti, senza i quali una società non può dirsi veramente civile». (D.P. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: media@inspirecommunication.it (Daniele Pallante); segreteria@anffas.torino.it.
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