I genitori e i familiari sono le persone che meglio conoscono i propri figli e anche quelle che possono essere più determinanti nelle situazioni in cui capiti un incidente, un malessere o il bambino/bambina si faccia male. Queste situazioni di emergenza possono essere ancora più complesse quando il figlio ha una paralisi cerebrale o una disabilità neuromotoria.
Per questo la Fondazione Ariel ha proposto presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) un corso gratuito di primo soccorso pediatrico, dedicato appunto alle famiglie e ai volontari che fanno riferimento alla Fondazione stessa, per sapere come affrontare quelle situazioni di pericolo, agendo prontamente e in maniera efficace.
L’iniziativa si svilupperà in due mattinate, con una lezione teorica in aula, in programma per sabato 23 marzo e un’esercitazione pratica, prevista invece per sabato 11 maggio.
A condurre gli incontri saranno alcuni esperti dell’Ospedale di Rozzano, vale a dire l’infermiera formatrice Simona Cavioni, l’infermiere di Pronto Soccorso Alessandro Rossi e il medico assistente in Medicina d’Urgenza Monia Aloise.
Nel dettaglio del programma, il 23 marzo ci si concentrerà sulla gestione dell’epilessia e delle convulsioni, del trauma cranico e delle intossicazioni, oltre alla gestione di ustioni e fratture.
L’11 maggio, poi, verranno ripresi alcuni concetti acquisiti nella prima giornata, si approfondirà la disostruzione delle vie aeree e si passerà, come detto, alla parte pratica, in cui i partecipanti potranno esercitarsi su manichini pediatrici per apprendere anche la BLSD (Basic Life Support Defibrillation), ovvero le manovre salvavita in caso di arresto cardiaco.
«Questa proposta formativa – spiega Stefania Cirelli, responsabile della Formazione in Ariel – risponde all’esigenza di molti genitori di dotarsi di conoscenze, teoriche e pratiche, per gestire un’emergenza in modo efficace, con maggiore padronanza della situazione e riduzione dell’ansia che ne deriva. Si tratta di un corso innovativo nella sua tipologia, che si inserisce nel percorso più ampio di sostegno alle famiglie da noi sviluppato negli anni, con la profonda convinzione che l’accrescimento delle competenze genitoriali concorra in modo significativo alla promozione della salute dei figli e sia esso stesso un fattore protettivo del benessere dei genitori e della famiglia nel suo insieme». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Francesca Naboni (francesca.naboni.ariel@humanitas.it).
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