Non “guerrieri”, ma semplicemente lavoratori
«Nelle scorse settimane – scrive Gianfranco Bastianello – ci hanno fatto vedere in TV giovani con disabilità definiti “guerrieri”, perché hanno guidato la macchina in carrozzina, hanno “fatto il salto mortale” con la carrozzina o hanno battuto il bullismo stando in carrozzina. Onore al merito a tutti! Non si è fatto però notare che il 99% di questi “guerrieri” non ha un lavoro. Credo dunque che il premio di “Alfiere della Repubblica” dovrebbe andare a quegli imprenditori che accettano la sfida di dare una possibilità a questi ragazzi, che non vogliono essere “guerrieri”, ma lavoratori»