«Quando si parla di diritto alla cura non devono esserci passi indietro. Convocherò l’AISM per un confronto sui nuovi codici per la riabilitazione concordati con le società medico-scientifiche. Il dialogo è la migliore base di partenza per trovare soluzioni condivise»: così Giulia Grillo, ministro della Salute, ha risposto in un tweet alla campagna denominata La riabilitazione mi fa vivere #difendiundiritto, di cui proprio ieri avevamo riferito sulle nostre pagine, iniziativa lanciata dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), che tante adesioni aveva già ottenuto, anche con manifestazioni di solidarietà da parte di altre organizzazioni, come la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
Successivamente a quel messaggio, dunque, l’AISM è stata convocata per il 1° aprile dagli Uffici Tecnici del Ministero della Salute. «Si tratta di un primo passo carico di attese – comunicano dall’Associazione – in cui avremo la possibilità di illustrare le criticità dei provvedimenti in corso di scrittura sulla riabilitazione e di portare all’attenzione le istanze delle tante persone con sclerosi multipla che hanno aderito alla nostra campagna. Ci auguriamo quindi che l’incontro sia fruttuoso e siamo fiduciosi che l’adesione del ministro Grillo sia un segnale di apertura ad aggiustamenti e correzioni ritenuti essenziali, affinché il diritto alla salute delle persone con sclerosi multipla e di altre gravi condizioni patologiche non venga negato».
«Riteniamo pertanto questa convocazione – concludono dall’AISM – come l’inizio di un percorso di ascolto e di confronto, dopo che i provvedimenti in discussione sono stati redatti senza un adeguato processo di coinvolgimento delle Associazioni di pazienti, come la nostra. E sarà un percorso tanto più efficace, quanto più forte sarà l’impegno della comunità delle persone con sclerosi multipla a portare avanti nelle prossime settimane i messaggi degli ultimi giorni».
Vale certamente la pena, a questo punto, riprendere i contenuti della questione, affidandoci ancora una volta a una serie di riflessioni proposte dall’AISM: «La riabilitazione – sottolineano infatti dall’Associazione – è citata espressamente al primo punto della Carta dei Diritti delle Persone con Sclerosi Multipla, centrato sul diritto alla salute, ed è anche una delle priorità dell’Agenda della Sclerosi Multipla 2020, il percorso di azioni concrete da realizzare per migliorare la qualità di vita di tutte le persone con sclerosi multipla. Oggi, però, l’accesso alla riabilitazione in Italia è molto eterogeneo, variando da Regione a Regione. Ma soprattutto si tende a somministrare pacchetti di sedute fisioterapiche invece che un vero Piano Riabilitativo Individuale, in grado di contrastare efficacemente gli effetti della patologia. A questo quadro già di per sé non privo di criticità si aggiunge l’ombra dei due provvedimenti al vaglio del Ministero della Salute che, se venissero approvati, limiterebbero ulteriormente l’accesso alla riabilitazione alle persone con sclerosi multipla».
I due provvedimenti cui si fa riferimento riguardano rispettivamente il documento intitolato Criteri di appropriatezza dell’accesso ai ricoveri di riabilitazione ospedaliera, che al momento prevede l’esclusione delle persone con sclerosi multipla dalla fruizione dei ricoveri di alta specialità in neuroriabilitazione, che verrebbe garantita solo per coloro che abbiano avuto almeno 24 ore di coma.
Il secondo documento, invece, si chiama Individuazione di percorsi appropriati nella rete di riabilitazione, e aggiunge per le persone con sclerosi multipla ulteriori limitazioni per l’accesso ai ricoveri ordinari per la riabilitazione intensiva, configurando una seria difficoltà di accesso alle prestazioni di riabilitazione territoriale, sia ambulatoriale che domiciliare, che non risulterebbero adeguatamente raccordate al percorso complessivo di presa in carico. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Comunicazione AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.