16 persone, di cui 9 tra non vedenti e ipovedenti e 7 vedenti, insieme a Nino Guidi, guida ambientale escursionistica e fondatore dell’Associazione Montagne di Legami, Renzo Rossi, coadiutore con gli asini e Dario Sorgato, facilitatore di gruppo e fondatore dell’Associazione NoisyVision. E naturalmente le asinelle Pippa e Lulù.
È questo il gruppo che ha dato il via oggi, 28 marzo, all’iniziativa denominata Anche agli asini piace giallo, un viaggio a piedi, accessibile e inclusivo, per 70 chilometri da percorrere in quattro giorni lungo la Via di transumanza dalla campagna pisana, attraverso le colline e fino al mare.
«Un viaggio fantastico – sottolineano i promotori – al ritmo lento dei compagni asini, un percorso di scoperta della natura attraverso i sensi, dove la vista perderà importanza, per lasciare spazio a un sentire più profondo, proprio grazie alla presenza di persone con disabilità visive».
Il nome dell’iniziativa fa segnatamente riferimento alla campagna #YellowTheWorld (“Coloriamo il mondo di giallo”), lanciata ormai da qualche anno da NoisyVision, come avevamo riferito a suo tempo, per invitare le istituzioni e la cittadinanza a rendere accessibili città e servizi anche alle persone ipovedenti. Proprio Il giallo, infatti, è il colore legato all’ipovisione, poiché è l’ultimo dei colori che le persone ipovedenti continuano a vedere quando gli altri si confondono, ed è quello che più le aiuta nella segnaletica urbana, nella lettura e nella vita quotidiana.
Già nel 2016, per altro, l’Associazione voluta da Dario Sorgato aveva promosso un cammino lungo la “Via degli Dei”, da Bologna a Firenze, aperto a persone non vedenti e ipovedenti, chiamandolo Anche agli Dei piace giallo e il grande successo ottenuto presso le Istituzioni e i Cittadini, dal punto di vista della sensibilizzazione sui temi dell’accessibilità e della mobilità delle persone con disabilità visiva, aveva senz’altro suggerito di insistere sulla medesima strada.
L’attuale evento, dunque, grazie alla fondamentale organizzazione e cura di Montagne di Legami, si inserisce sulla scia dei precedenti.
E allora, buon cammino e un abbraccio a tutti, e naturalmente anche a Pippa e Lulù! (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@noisyvision.org.
I sensi degli asini
L’asino ha un campo visivo molto ampio. I suoi occhi, infatti, sono posizionati lateralmente con un campo visivo monoculare (laterale di 215 gradi, globale e circolare di quasi 360 gradi e binoculare), cioè nella parte anteriore quando il campo visivo attraversa entrambi gli occhi, la vista è molto limitata a circa 60-70 gradi.
L’animale non riesce a guardare in alto e la sua vista notturna è buona. Percepisce gli oggetti così come fa l’uomo, però in relazione alla grandezza; non si ha certezza sulla percezione dei colori. Riesce a distinguere il rosso dal blu, non il verde dal grigio. La sua vista è sfuocata ed è normale che si possa bloccare quando trova ombre alternate a fasce di luce.
L’olfatto è uno dei sensi più sviluppati dell’asino e viene utilizzato non solo per riconoscere il cibo, ma anche per identificare la presenza di altri animali e dell’uomo.
Tra gli erbivori l’asino è ritenuto quello in grado di riconoscere il maggior numero di sapori, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “raffinato giardiniere”.
Per saperne ancora di più, si leggano gli articoli Gli asini, altro che pigri e cocciuti! (nel sito Ambiente Trentino) e L’asino bianco dell’Asinara (nel sito del Parco Nazionale dell’Asinara), animale, quest’ultimo, che presenta una marcata fotofobia e un’andatura incerta in ambienti luminosi, proprio come capita a molte persone ipovedenti.
(a cura di NoisyVision)