Solo pochi giorni fa, nel titolare un nostro articolo Il lungo e tormentato “romanzo” della mobilità a Torino, avevamo concluso rimanendo in attesa di nuove “puntate” e sperando, finalmente, in un’evoluzione positiva del lungo “romanzo”.
Ebbene, a quanto pare, quella svolta positiva potrebbe esserci stata, grazie a un incontro tra i rappresentanti di numerose Associazioni di persone con disabilità (nel box in calce vi è l’intero elenco) e GTT (Gruppo Torinese Trasporti), l’azienda che gestisce il trasporto pubblico nel capoluogo piemontese, con la quale, come viene precisato dalle Associazioni, «il dialogo e il confronto erano già in corso da tempo, ma sono stati intensificati e rafforzati, anche alla luce dei recenti problemi e incidenti».
Problemi, incidenti e disagi, aggiungiamo, che avevano svolto la funzione di “detonatore” anche per la presentazione di una specifica Interpellanza di un Consigliere Comunale (Francesco Tresso), con la quale chiedere lumi sulle attuali politiche di mobilità attuate da GTT nei confronti delle persone con disabilità.
E dunque, «rispetto delle regole, iniziative congiunte e condivisione degli interventi, per migliorare l’accessibilità ai mezzi pubblici». Sono stati questi i temi principali trattati durante l’incontro, così come vengono sintetizzati in una nota prodotta congiuntamente da GTT e dalle Associazioni di persone con disabilità.
«Il Disability Manager di GTT – prosegue la nota -, insieme al Direttore d’Esercizio e al responsabile della Manutenzione, ha anzitutto comunicato il piano di interventi per migliorare l’accessibilità ai mezzi pubblici per le persone con disabilità, basato sui seguenti punti: i prossimi bus lunghi (18 metri) che inizieranno ad arrivare entro fine anno, avranno due postazioni dedicate a bordo; saranno sostituite entro l’anno (sui veicoli non di prossima rottamazione) le cinture di sicurezza con altre più lunghe che potranno consentire l’aggancio anche a carrozzine di dimensioni più ampie; saranno raddoppiate le postazioni dedicate sui tram bidirezionali lunghi e i nuovi tram – la cui gara d’acquisto è in corso – saranno tutti accessibili e progressivamente sostituiranno quelli a “due scalini”; i prossimi nuovi bus extraurbani (a pianale centrale ribassato) che saranno consegnati entro l’estate, verranno dotati di pedana manuale, con notevoli vantaggi di affidabilità».
Il confronto ha poi riguardato le norme che regolano attualmente il trasporto di persone con disabilità motoria, norme che il personale di GTT, in forza del Regolamento Europeo n. 107, è tenuto a rispettare, nell’interesse di tutti i passeggeri, compresi quelli con disabilità.
GTT ha sottolineato quindi che «tutti i tram e i bus sono omologati da enti specializzati» e che «la maggioranza delle persone con carrozzina ad autospinta manuale (o con determinati modelli di carrozzina elettrica con ruote piroettanti) non ha difficoltà ad utilizzarli», ricordando per altro che «l’evoluzione tecnologica ha favorito la messa in commercio di carrozzine di maggiori dimensioni. Può quindi accadere che alcune non possano essere sistemate correttamente nella postazione o non possa essere utilizzata la cintura di sicurezza (ove presente). In questi casi interverrà la Centrale Operativa GTT che cercherà una soluzione per consentire il trasporto della persona in carrozzina».
A tal proposito, GTT e le Associazioni valuteranno anche la possibilità di «realizzare un progetto europeo sperimentale congiunto, al fine di superare alcune delle attuali limitazioni di incarrozzamento derivanti dalla normativa europea in atto». Si è inoltre concordato di «realizzare un’indagine campione sulla mobilità delle persone con disabilità, al fine di organizzare meglio il servizio, in funzione dell’effettivo utilizzo da parte delle persone con disabilità».
E ancora, con l’obiettivo di migliorare la conoscenza dei dispositivi e delle regole, è stata avviata una specifica campagna informativa, inserendo tra l’altro nel sito di GTT un avviso riguardante la normativa per l’incarrozzamento delle persone con disabilità motoria in carrozzina. E sarà inviata a breve una comunicazione ai titolari di tessere di libera circolazione per persone con disabilità. Il tutto convenendo sulla necessità «di rafforzare ulteriormente l’informazione ai clienti, per migliorare il dialogo tra persone con disabilità, conducenti, passeggeri e di potenziare le iniziative di formazione del personale viaggiante sui temi concernenti la fruizione del servizio da parte delle persone con disabilità».
Un positivo punto di partenza, quindi, con l’impegno di effettuare regolari incontri periodici, per monitorare la situazione in questo àmbito (S.B.)
Hanno partecipato all’incontro con GTT (Gruppo Torinese Trasporti): il CIDT (il Coordinamento Interassociativo Disabili Torino, nato con l’adesione di ANMIC-Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, ATE-Associazione Traumi Encefalici, CP-Coordinamento Paratetraplegici, UILDM-Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, Associazione “Claudia Bottigelli” e Associazione HP-Handicap e Sviluppo); la FISH Piemonte (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap); l’APISTOM (Associazione Piemontese Incontinenti e Stomizzati); l’APRI (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti); la CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà); le componenti locali di ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti).
A questo link, nella colonnina a destra del nostro articolo intitolato Il lungo e tormentato “romanzo” della mobilità a Torino, vi è un elenco di articoli pubblicati dal nostro giornale sulla situazione della mobilità a Torino.