«Siamo oltre 4 milioni di famiglie di persone con disabilità. Con amore e cura, tra mille difficoltà, garantiamo che ognuno di loro possa sorridere e vivere una vita dignitosa nella propria casa. Ma quando non ci saremo più, cosa sarà dei nostri figli?»: inizia così Tornando a casa, spot di notevole efficacia e impatto (disponibile a questo link), realizzato autotassandosi dalle Associazioni romane Oltre lo sguardo e Hermes, con la speranza di poter trovare sponsor o finanziamenti che consentano per lo meno di rientrare con le spese.
Due Associazioni, vale la pena ricordare, già protagoniste di una grande battaglia (vinta), per far sì – come abbiamo raccontato anche sulle nostre pagine – che nella Regione Lazio si promuovano progetti sociali diurni a favore dei giovani adulti con disabilità complessa.
Il video – nel quale si succedono i volti e le voci di giovani e adulti con disabilità e dei loro familiari, esprimendo il comune desiderio (e diritto) di continuare a vivere in un ambiente familiare – ha coinciso con il lancio e il sostegno, nelle scorse settimane, della Campagna a sostegno del perfezionamento della Legge 112 del 2016 sul Dopo di Noi delle persone con disabilità, promossa dalle stesse Oltre lo sguardo e Hermes, con l’adesione di varie altre organizzazioni, per rafforzare appunto i princìpi fondanti di quella Legge 112/16 (Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare), meglio nota come “Legge sul Dopo di Noi” o “sul Durante e Dopo di Noi”, «affinché le possibilità che essa offre – come è stato detto – siano sempre più accessibili, anche dal punto di vista delle risorse che verranno messe a disposizione nei prossimi anni».
«Questo è uno spot fatto di sorrisi e amore. Per circa tre mesi abbiamo realizzato set fotografici e cinematografici all’interno delle case in cui i nostri ragazzi vivono, per catturare i loro sguardi, i loro sorrisi, la loro quotidianità. Lo spot offre solo immagini e persone reali, non ci sono attori né finzione. Ne è venuta fuori l’immagine della casa così come è vissuta dai nostri ragazzi: luogo di affetto, di calore umano e di continuità con la relazione familiare. Vogliamo andare “oltre lo sguardo” veloce e superficiale rispetto ai bisogni sanitari e medici che riguardano alcune disabilità, le quali effettivamente hanno necessità di ricovero o comunque dell’accoglienza in un istituto»: così hanno raccontato l’iniziativa, all’Agenzia “Redattore Sociale”, le principali promotrici e ideatrici dello spot Elena Improta, presidente di Oltre lo sguardo e Loredana Fiorini, vicepresidente di Hermes, oltreché rispettive mamme di Mario e Davide, giovani con disabilità complesse.
Da segnalare anche che a girare il video è stato un regista che ha preferito restare anonimo, offrendo gratuitamente la propria professionalità e il proprio tempo, entrando fisicamente nelle case delle famiglie, per coglierne i momenti più significativi.
«I ragazzi sono stati bravissimi – hanno dichiarato ancora Improta e Fiorini al «Redattore Sociale» -, anche quelli con disabilità gravi, come i nostri figli. Ci hanno stupito per la gioia dimostrata nel poter condividere la loro vita. Sono stati informati di quello che stavano facendo e l’idea di avere un regista, un fotografo, un cameraman, qualcuno che dall’esterno vivesse con loro i loro momenti di gioia in casa, la sensazione di sentirsi “visti” e di non essere, per una volta, i “fantasmi” che sono abituati ad essere, è stata per loro e per noi la cosa più bella». (S.B.)
Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile lo spot Tornando a casa. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: oltrelosguardoonlusroma@gmail.com.
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