«L’“ecosistema” della disabilità visiva – spiegano dall’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) – rappresenta la rete di collaborazioni sinergiche che la nostra organizzazione intrattiene con le istituzioni ad essa collegate, al fine di garantire la piena inclusione scolastica, sociale e lavorativa delle persone con disabilità visiva, insieme per trasformare i limiti in punti di forza!».
Alcune realtà di tale “ecosistema”, dunque, sono presenti in questi giorni, e fino al 13 maggio, al 32° Salone Internazionale del Libro di Torino, per mostrare concretamente il lavoro che svolgono, nel tentativo di garntire alle persone con disabilità visiva il diritto di accedere alla lettura e alla cultura in generale.
Insieme all’UICI, quindi, con il suo Centro Nazionale del Libro Parlato Francesco Fratta, si tratta della Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita di Monza, della Stamperia Regionale Braille di Catania, della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi e della Fondazione LIA (Libri Italiani Accessibili).
Le persone presenti potranno trovare presso lo stand S82 (Padiglione 3) tanto materiale informativo, conoscere le modalità e gli strumenti che permettono di leggere e scrivere a chi ha problemi di vista e anche partecipare ad attività divertenti e stimolanti, per bambini e adulti, senza dimenticare il laboratorio Mi presti la tua voce?, che darà vita a un vero e proprio audiolibro.
E da ultimi, ma non ultimi, il Reading al buio e il workshop promossi rispettivamente per il 12 e 13 maggio dalla Fondazione LIA, con la partecipazione al secondo anche del presidente nazionale dell’UICI Mario Barbuto, dei quali abbiamo già ampiamente riferito in altra parte del giornale. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ustampa@uiciechi.it (Vincenzo Massa).
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