«Siamo al giro di boa: ancora qualche settimana e poi finiranno le scuole. Per gli alunni con disabilità che quest’anno hanno avuto la possibilità di prendere parte al nostro progetto sarà il momento di salutare anche le piscine e gli istruttori che li hanno accompagnati in questa incredibile avventura che è il nuoto. Stiamo organizzando un momento di festa in ogni sede di corso, occasione per premiare tutti gli alunni e consegnare loro una medaglia di partecipazione, un attestato e un gadget».
È anche quest’anno ampiamente positivo il bilancio di Daniela Colonna-Preti, presidente dell’Associazione POLHA di Varese, rispetto alla nuova edizione del progetto Sport Si Può, durato cinque mesi e promosso da questa Polisportiva Dilettantistica per persone con disabilità, che pur annoverando tra le propria fila molti campioni paralimpici, non ha mai dimenticato l’attività di base. Infatti, oltre a organizzare quotidianamente gli allenamenti per i suoi agonisti in dieci diverse discipline sportive, POLHA promuove attraverso il suo Centro di Avviamento allo Sport Paralimpico attività di base per principianti e, da oltre quindici anni organizza appunto Sport Si Può, basato su una serie di corsi di acquaticità e nuoto che hanno come protagonisti bambini e ragazzi con disabilità della Provincia di Varese, tra i 6 e i 14 anni.
Qualche dato sull’edizione di quest’anno, avviata il 18 gennaio e che si protrarrà fino al 6 giugno: grazie all’esperienza maturata in quasi quarant’anni di attività e avvalendosi di una trentina di istruttori specializzati nel nuoto paralimpico, sono state offerte gratuitamente a 250 bambini e ragazzi con disabilità motorie, sensoriali e intellettivo-relazionali, ben 16 lezioni in acqua per ciascuno, in orario scolastico, con la collaborazione dei loro insegnanti di sostegno ed educatori. Gli alunni appartengono a cinquantotto scuole tra primarie e secondarie di primo grado della Provincia di Varese.
«Fondamentale per questo progetto – sottolinea Colonna-Preti – è il fatto che i corsi si svolgano in orario scolastico, in modo tale che gli alunni possano essere accompagnati in piscina dai loro insegnanti. L’attività viene quindi organizzata come un grande puzzle nel quale i pezzi vanno a posto a poco a poco grazie alla collaborazione di tanti Enti (Comuni e Scuole), ma soprattutto all’impegno degli insegnanti, appunto, degli istruttori e dei volontari della nostra Associazione. Indispensabili, poi, sono coloro che ci sostengono, rendendo possibile il progetto e consentendoci di coprire parte delle spese, che superano i 40.000 euro».
E a proposito di “sponsor”, tra essi spicca la Fondazione Comunitaria del Varesotto che a corsi finiti erogherà quasi il 50% del budget di spesa totale. A Saronno, inoltre, fondamentale è l’intervento del Centro Medico Metica Padre Monti e in particolare del cardiologo e medico dello sport Gerardo Foglia, che ha eseguito gratuitamente tutte le visite mediche necessarie per la partecipazione degli alunni ai corsi.
Sport Si Può si avvale poi del sostegno economico dei Comuni di Busto Arsizio, Caronno Pertusella, Luino, Saronno, Tradate, Varese, Venegono Inferiore e Superiore, delle Associazioni Triade SOS Autismo e Articolo 3 Varese, oltreché delle erogazioni liberali di alcuni privati.
Entrando infine nella graduatoria del Bando nazionale Lo sport per tutti a scuola del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), il progetto se ne avvarrà di un contributo.
L’attività in acqua si è svolta in vari giorni della settimana in otto diverse piscine (Manara Sport Management di Busto Arsizio; Omnia Sport di Caronno Pertusella; New Swim di Castiglione Olona; Le Betulle Sport Management di Luino; Cele Daccò – Gestisport di Jerago con Orago; Saronno Servizi di Saronno; MioClub di Tradate; Laguna Blu di Varese), i cui gestori hanno dimostrato grande disponibilità ad accogliere il progetto. Il tutto per complessivi 127 giorni di lezione e 300 turni in acqua.
«Sono tutti numeri – conclude la Presidente di POHLA – che esprimono la ricchezza e la complessità di un progetto completamente gratuito per gli alunni e le loro famiglie, ma anche per le scuole, perché da noi realizzato grazie alla forza del volontariato e al sostegno di varie realtà che con il loro contributo hanno permesso e continueranno a permettere a tanti bambini e ragazzi con disabilità di vivere l’esperienza entusiasmante ed educativa della piscina». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@polhavarese.org.