Approvato in questi giorni dal Consiglio dei Ministri, lo schema di Decreto correttivo del Decreto Legislativo 66/17 (Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità) «è un risultato – viene sottolineato dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – raggiunto anche grazie ai numerosi e intensi confronti che la nostra Federazione, insieme al movimento associativo che ad essa aderisce, ha tenuto nel corso di questi ultimi mesi con il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Marco Bussetti, con il sottosegretario Salvatore Giuliano e con i Dirigenti Tecnici del Ministero. E in effetti una parte delle nostre istanze vengono accolte nel testo proposto. Esprimiamo quindi una moderata soddisfazione, attendendo ora il confronto con le Commissioni di Camera e Senato chiamate ad esprimersi sullo schema di Decreto, confronto al quale, data la delicatezza della materia, certamente non ci sottrarremo».
La FISH passa quindi ad esaminare le varie parti dello schema di Decreto approvato, segnalando innanzitutto positivamente «gli interventi di chiarimento sulla certificazione ai fini dell’inclusione, sulla definizione dei ruoli e delle competenze in materia di assistenza all’autonomia e comunicazione e di assistenza igienica e di base».
«Apprezzabile», inoltre, viene ritenuto «il richiamo all’ICF (la Classificazione internazionale del Funzionamento, Salute e Disabilità, elaborata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) e alla valutazione bio-psico-sociale», come pure la sottolineatura del «coinvolgimento degli alunni nella formulazione del loro progetto di vita. E anche sulle misure concrete per il sostegno, è sicuramente da accogliere con favore l’obbligo di indicare chiaramente nel PEI (Piano Educativo Individualizzato) la proposta per il numero delle ore di sostegno alla classe frequentata dall’alunno con disabilità (da considerare anche nel percorso di utilizzo complessivo delle varie risorse di sostegno in dotazione alla scuola) e l’individuazione delle altre risorse umane di supporto (assistenza igienico personale, assistenza specialistica per l’autonomia e la comunicazione)».
«Idealmente apprezzabile», infine, viene giudicato «il richiamo al principio dell’“accomodamento ragionevole”, previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità», anche se, secondo la FISH, «non essendo tale principio ancora definito nel nostro Paese, rischia di essere frainteso, se non applicato in modo discorsivo».
La Federazione, per altro, individua nel testo approvato anche «alcuni coni d’ombra che generano perplessità». Ad esempio, «la procedura secondo la quale il Dirigente Scolastico, nel chiedere le ore di sostegno all’Ufficio Scolastico Regionale, debba tenere conto dei pareri del GLI (Gruppo di Lavoro di Istituto) e del GIT (Gruppo per l’Integrazione Territoriale), mentre non viene riportato nessun riferimento ai PEI».
E perplessità vengono pure espresse «sulla formulazione ove si esclude che l’organico dei docenti per il sostegno e dei collaboratori scolastici possa essere aumentato, non ammettendolo nemmeno per l’adeguamento a situazioni di fatto, in palese contraddizione con quanto stabilito dalla Sentenza 80/10 della Corte Costituzionale».
«Saranno anche questi – conclude la FISH – i coni d’ombra che evidenzieremo presso le Commissioni di Camera e Senato chiamate, come detto, a valutare lo schema di Decreto Legislativo».
Sul provvedimento approvato in Consiglio dei Ministri si è espresso anche Vincenzo Zoccano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Delega alla Famiglia e alle Disabilità, secondo il quale – come ha affermato a margine della presentazione dello schema di Decreto – «questo testo afferma un importante principio di civiltà», ovvero che «la disabilità non riguarda la singola persona, ma coinvolge il contesto familiare e sociale in cui ogni persona vive e studia».
«Siamo di fronte a un cambiamento culturale importante», ha proseguito Zoccano, sottolineando che «la scuola è la prima istituzione in cui viene data attuazione ai principi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità». Infatti, «il riferimento, introdotto nel decreto, al principio dell’“accomodamento ragionevole”, sancito dall’articolo 2 della Convenzione, rappresenta un importante progresso – anche sotto il profilo dell’adeguamento normativo – per integrare, recepire e rendere affettivi i principi della Convenzione stessa che, è bene ricordarlo, deve orientare le Istituzioni, ciascuna nel proprio àmbito, le quali sono chiamate a garantire l’effettività dell’inclusione delle persone con disabilità e, nello specifico di questo provvedimento, l’effettività dell’inclusione scolastica». (S.B.)
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