Giovani con autismo che imparano a lavorare nella ristorazione

Si chiama "RistorAzioni" ed è un percorso formativo finalizzato all’inserimento lavorativo di cinque giovani adulti con autismo nel settore della ristorazione, per costruire insieme a loro un futuro dignitoso, potenziandone le capacità di autonomia. Partito nel settembre dello scorso anno in Valdera, nella Provincia di Pisa, il progetto nasce dalla collaborazione tra Casa Ilaria di Montefoscoli di Palaia - che comprende la Fondazione Casa Ilaria e l’omonima Cooperativa Sociale Azienda Agricola - l’Associazione Autismo Pisa e Valdera e il Ristorante/Pizzeria Il Cavatappi Wine Food di Calcinaia
Gruppo di lavoro del progetto "RistorAzioni"
Il gruppo di lavoro del progetto “RistorAzioni”

Si chiama RistorAzioni ed è un percorso formativo finalizzato all’inserimento lavorativo di cinque giovani adulti con autismo nel settore della ristorazione, al fine di costruire insieme a loro un futuro dignitoso, potenziandone le capacità di autonomia.
Partito nel settembre dello scorso anno in Valdera, nella Provincia di Pisa, il progetto nasce dalla collaborazione tra Casa Ilaria di Montefoscoli di Palaia (Pisa) – che comprende la Fondazione Casa Ilaria e l’omonima Cooperativa Sociale Azienda Agricola – l’Associazione Autismo Pisa e Valdera e il Ristorante/Pizzeria Il Cavatappi Wine Food di Calcinaia (Pisa). All’attività dei soggetti proponenti, vanno poi aggiunte le partnership del Servizio Sociale della Valdera, della Società della Salute della Valdera e dei Comuni di Palaia, Pontedera e Calcinaia.

Nello specifico, l’iniziativa prevede lo sviluppo delle competenze, delle capacità di socializzazione e integrazione sociale, di assunzione di responsabilità e autonomia di persone adolescenti e giovani-adulti con sindrome dello spettro autistico e con buon funzionamento complessivo, attraverso la formazione all’attività di cameriere di sala e di aiuto cuoco, per l’inserimento in contesti lavorativi protetti destinati alla ristorazione.
Il percorso è concepito in modo fortemente inclusivo, flessibile, sperimentale e personalizzato. Il piccolo gruppo consente infatti un’osservazione in itinere che permette la rimodulazione per ciascun partecipante del proprio percorso formativo, sulla base degli interessi personali e della risposta alle proposte in termini di sostenibilità, espressione delle proprie capacità e sviluppo di competenze adeguate. L’ordine dei moduli può essere variato e intrecciato tra servizio in sala e cucina, e alcuni moduli possono essere accorpati o ripetuti a seconda delle necessità e della risposta del gruppo e dei singoli partecipanti.

Le occasioni per mettersi alla prova concretamente non mancano. «Chi osserva vede tanta naturalezza – ricorda Laura Capantini, presidente di Casa Ilaria – ma come per gli acrobati, la naturalezza nasconde grandi sacrificaci». «Ho voluto che ci fossero due “quote rosa” – sottolinea poi Walter Pantani, vicepresidente dell’Associazione Autismo Pisa e Valdera – perché anche nella disabilità esiste la discriminazione di genere».

Il  10 maggio scorso, tra l’altro, i giovani lavoratori di RistorAzioni sono stati a Pontedera, per organizzare il buffet di un incontro centrato sul locale Progetto Autismo 2018-2019, di cui abbiamo riferito anche su queste pagine ed è stata un’ottima occasione per conoscerli, imparare qualcosa sull’autismo, gustando in tal modo il sapore dei cibi e dell’inclusione. (Simona Lancioni)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@casailaria.it; autismopisa@gmail.com.
Il presente articolo riprende, per gentile concessione, un testo già apparso nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa), con alcuni riadattamenti al diverso contenitore.

Share the Post: