L’immersione programmata alla Y-40 si preannunciava Deep Joy (“profonda e divertente”), come da spot promosso dalla caratteristica piscina situata a Montegrotto Terme (Padova), nota per essere la più profonda al mondo.
Divertente, per le singolari emozioni suscitate da quella struttura, profonda sotto le pinne e nella pancia, laddove nascono le emozioni più forti quando ci si immerge in amicizia e con la voglia di spingere i propri limiti un po’ più in là.
42,15 metri di profondità, 4.300 metri cubi di acqua termale alla temperatura di 34 gradi, un tunnel sommerso e trasparente di 13 metri, vetrate fronte vasca, piattaforme a diverse profondità e grotte subacquee, rendono la Y-40 una meta particolarmente ambìta da sportivi apneisti, subacquei e allievi speleosubacquei di tutto il mondo.
Non di rado la vasca ospita grandi campioni quali Pellizzari, Maric, Zuccari e ancora Magnini e Manna, solo per citarne alcuni, che qui trovano le condizioni perfette per allenarsi.
Quest’oggi, però, i campioni alla Y-40 sono gli audaci subacquei di DDI Italy – la componente nazionale di DDI-Disabled Divers International, organizzazione non profit impegnata nella formazione alle discipline subacquee per persone con disabilità – che con le loro disabilità, dalla sindrome di Down, alla paraplegia, ai disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento, alle disabilità fisiche, sensoriali e mentali, all’autismo, confermeranno che la subacquea è per tutti e non ha limiti.
La giornata, dunque, inizia all’alba per i sedici giovani del progetto Subacquea e disabilità: una passione per tutti!
L’incontro al pullman che li condurrà alla meta è addolcito di sbadigli e palpebre semichiuse; pur tuttavia non si elemosina un sonoro buongiorno carico di entusiasmo e adrenalina per l’impresa della giornata che li attende.
Dopo circa tre ore di viaggio, il gruppo – insieme anche agli istruttori di DDI e a vari accompagnatori tra familiari e amici -, giunge a destinazione.
Dopo il check-in alla reception e col cuore sempre più in fibrillazione, è tempo di radunarsi in sala conferenze, dove rivolgere l’attenzione ai preziosi consigli dell’amico e rappresentante DAN (la Fondazione Internazionale che assiste i subacquei in difficoltà e conduce ricerche scientifiche per rendere l’immersione sempre più sicura), nonché istruttore DDI, Umberto Giorgini, il quale rammenta l’importanza di immergersi in sicurezza, così da poter godere appieno della subacquea ricreativa.
Varie slide e utili informazioni arricchiscono il bagaglio personale dei presenti, che fanno tesoro di quanto appreso, anche in vista degli imminenti viaggi organizzati all’estero.
E dopo la conferenza, finalmente, arriva il momento di “scaldare le pinne”. I consueti preliminari negli spogliatoi e poi su, a bordo a vasca, dove già si può annusare il tipico odore dell’acqua termale e godere della temperatura mite dell’ambiente.
I piccoli grandi subacquei adesso si concentrano. Con l’aiuto degli operatori dell’impianto, recuperano l’attrezzatura e ascoltano il briefing dei propri istruttori; dopodiché, in gruppi di due, tre e quattro, sono giù, sulla prima piattaforma, a 5 metri di profondità.
Da un apparente iniziale disordine, tra bolle e bandiere, il gruppo si organizza in un corpo compatto, offrendo una sorprendente immagine ai familiari e agli amici disposti alle vetrate e nel tunnel da cui poter contemplare lo spettacolo.
Dopo svariati flash e calorosi saluti al pubblico, è tempo di procedere all’esplorazione della Y-40.
L’immersione durerà circa un’ora, verso le statue, i tunnel e le piattaforme più profonde, dove gli istruttori condurranno i propri allievi oramai addestrati a raggiungere quelle profondità.
È sorprendente poter finalmente ammirare i propri figli “pinneggiare” con disinvoltura e compiere esercizi più o meno complessi; quei ragazzi che, nonostante le loro disabilità, si destreggiano nell’acqua con fare disinvolto da esperti subacquei.
Come sempre succede quando si è impegnati appassionatamente in un’attività, i minuti passano in fretta. Uno sguardo alle riserve d’aria e ai computer ed è già ora di risalire in superficie.
L’ora è volata! Nonostante ciò, tuttavia, ripercorrendo l’intera immersione dal primo all’ultimo secondo, riappariranno ben presto nella mente tutti gli intensi momenti condivisi con quelle persone speciali unite dalla stessa passione per la subacquea oltre qualsiasi barriera.
La concentrazione e le energie investite hanno destato, tra l’altro, un certo appetito… Via quindi la muta e di corsa a far la doccia, perché è il momento di radunarsi nella sala ristorante, dove poter riempire lo stomaco e condividere con gli altri le emozioni vissute.
Ai subacquei non resta che ricevere le congratulazioni e gli attestati di partecipazione dai propri istruttori DDI Italy, fieri e orgogliosi dei propri ragazzi, oltre che grati loro per la valanga di emozioni condivise, a dimostrazione della forza della passione, dell’energia e dell’amicizia da cui nasce e grazie a cui si alimenta l’avventura DDI.
DDI Italy (componente nazionale di DDI-Disabled Divers International, organizzazione non profit impegnata nella formazione alle discipline subacquee per persone con disabilità) (info@ddivers.it).
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