«Il Comune di Ladispoli ha dato seguito a una drastica riduzione sul servizio di assistenza domiciliare alle persone con disabilità, avvenuta tramite una comunicazione in cui l’Amministrazione ha reso noto che dal mese di luglio saranno garantite ai disabili in assistenza quattro ore settimanali»: era stato questo provvedimento, come avevamo riferito sulle nostre pagine, a motivare una manifestazione di protesta, promossa a Ladispoli, nella Città Metropolitana di Roma, da parte di numerose, importanti organizzazioni del Lazio, tra cui il Forum del Terzo Settore e la FISH Regionali (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Il 27 giugno, dunque, nonostante il caldo torrido, più di trecento persone hanno aderito all’iniziativa, con un’ampia partecipazione anche da parte delle Associazioni di persone anziane, nonché dei commercianti locali, ciò che ha portato già ad ottenere qualche risultato concreto, a partire dall’incontro richiesto con il sindaco Alessandro Grando e con gli assessori comunali Claudio Aronica (Bilancio) e Lucia Cordeschi (Politiche Sociali).
Innanzitutto, sono state recuperate alcune ore di assistenza domiciliare attraverso il “Piano Estivo”, ovvero andando ad integrare le quattro ore settimanali con i cosiddetti “centri estivi”.
Più in generale, vi è stato l’impegno, da parte degli Amministratori Pubblici, di realizzare un consorzio tra il Comune di Ladispoli e quello di Cerveteri, ritenuto necessario per attivare ulteriori risorse regionali per il sociale e per creare in collaborazione il Piano di Zona.
Altro significativo passaggio, inoltre, sarà la convocazione, da parte del Forum Regionale del Terzo Settore, di un tavolo di emergenza con i Sindaci di Ladispoli e Cerveteri, la Regione, la ASL e i vari attori del Terzo Settore affinché venga creato in compartecipazione un piano per lo slancio delle politiche di welfare.
«Sono anni – ha dichiarato a tal proposito Francesca Danese, portavoce del Forum del Terzo Settore del Lazio, alla testata “Terzobinario.it” – che in queste zone non si ripensa alle politiche sociali e tra ciò che abbiamo rimproverato in questa fase è stata la mancanza di concertazione con il Terzo Settore. Noi, infatti, non vogliamo contare solo quando si deve riparare, vogliamo contare prima, nella co-progettazione e nella co-programmazione. Questa è la prima azione che facciamo, ma intendiamo riorganizzare tutto il welfare».
«Oggi – ha concluso – abbiamo dovuto lasciare a casa molte persone con disabilità a causa del caldo, ma hanno aderito anche altre Associazioni, tra cui quelle degli anziani e abbiamo avuto una risposta corale. E c’è stata anche una mamma che ha rinunciato ad ore aggiuntive affinché non venissero tolte ad altri ragazzi, questa è una grande testimonianza».
Nel concreto, quindi, sembra che per il periodo estivo una soluzione sia stata trovata, restano però tutti da seguire gli sviluppi, per capire come verrà risolta in seguito la situazione. (S.B.)
Ringraziamo Elena Improta per la collaborazione.