«Contribuire alla valorizzazione del patrimonio artistico e massimizzarne la fruizione attraverso nuove modalità, per un’esperienza sensoriale alternativa rivolta a chiunque frequenti un museo. In altre parole, un modello di tecnologie inclusive replicabile, ispirato ai principi del design for all (“progettazione per tutti”), da diffondere su scala nazionale nei musei, al fine di garantire la fruibilità delle opere d’arte da parte di tutti i visitatori. In particolare, l’iniziativa è dedicata alle persone con difficoltà percettive e sensoriali, e nello specifico a quelle con disabilità congiunta della vista e dell’udito accompagnata da ritardo mentale o deficit motori».
La Fondazione TIM ha lanciato così, nei giorni scorsi, il bando denominato L’arte che accoglie: inclusione nei musei attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative, finalizzato appunto a individuare un modello di tecnologie inclusive da diffondere nei musei italiani, per consentire un abbattimento significativo degli ostacoli percettivi e sensoriali e psico-cognitivi.
L’adesione all’iniziativa è aperta fino al 3 settembre e si rivolge a soggetti pubblici e privati, senza finalità di lucro, che dovranno stimolare progetti basati sulle tecnologie più innovative quali, ad esempio, algoritmi di intelligenza artificiale, esperienze immersive, stampa in 3D, sistemi vocali, Augmented and Virtual Reality (“realtà aumentata virtuale”) e percorsi multisensoriali tattili.
«Le soluzioni dovranno essere sviluppate – viene precisato – con approcci e tecnologie realmente replicabili e scalabili, in logica Open Source [“di libero accesso”, N.d.R.]». (S.B.)
A questo link sono disponibili tutte le informazioni sul bando e le indicazioni su come parteciparvi.
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