A Fontanellato (Parma), in alcuni negozi – soprattutto in quelli di genere alimentare – mentre si fa la spesa è facile incontrare clienti con disabilità cognitiva intenti a fare acquisti in modo autonomo.
Sono ospiti del Centro Riabilitativo Cardinal Ferrari Santo Stefano, uno dei luoghi d’eccellenza italiani nella riabilitazione per gravi cerebrolesioni acquisite o congenite. Qui seguono il programma di terapia occupazionale, metodo che mette in campo tutte le strategie disponibili per consentire il miglior recupero adattivo della persona, soprattutto in termini di autonomia, e per il suo migliore inserimento possibile nei vari contesti: familiare, sociale e lavorativo.
Per raggiungere questi scopi sono stati concepiti vari tipi di attività che, per lo più, vengono svolti all’esterno del Centro. Una delle più importanti è proprio la spesa in autonomia. L’équipe del Cardinal Ferrari si è accordata con i proprietari dei negozi in modo tale che non aiutino i pazienti in modo particolare, trattandoli piuttosto come comuni clienti. Un modo per uscire da un mondo protetto, di mettersi in gioco autoresponsabilizzandosi. Raggiungere i negozi da soli, appuntarsi cosa serve comprare, scegliere i prodotti e infine pagare: sono azioni che costituiscono piccole vittorie quotidiane.
La collaborazione con le realtà esterne è per altro una delle strategie adottate per la riabilitazione dal Centro: ecco così, oltre alla spesa in autonomia, l’ortoterapia (vasche sopraelevate favoriscono chi è in carrozzina), realizzata con il sostegno del vicino Parco della Carreggia; la montagnaterapia in collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI); l’arteterapia con lezioni di docenti esterni; e l’attività teatrale sul palcoscenico cittadino, con l’apporto di attori e registi professionisti.
Infine, in questo riappropriarsi della vita quotidiana, anche lo sport ha la sua parte, dallo sci al ping pong, dal tiro all’ippoterapia. Mentre un altro particolare progetto è il Ritorno alla guida in sicurezza, grazie al quale dal 2006 ad oggi un centinaio di degenti è tornato a guidare.
Pensando alla terapia occupazionale, su cui si è tenuto un importante convegno a Matera nello scorso mese di maggio [se ne legga ampiamente anche sulle nostre pagine, N.d.R.], rivivo la mia infanzia, durante la quale ho imparato in modo casalingo a vestirmi, lavarmi, mangiare senza aiuti, per contrastare la mia tetraparesi spastica perinatale.
A 18 anni ho avuto la fortuna di potermi permettere un periodo di riabilitazione in un istituto svizzero, dove ho sperimentato l’ergoterapia. Lo spirito di fondo era proprio la conquista dell’autonomia. A incominciare appunto dall’andare a fare la spesa da sola.
È un conforto constatare che oggi anche in Italia esistono strutture capaci di affermare concetti nuovi: il rispetto delle persone con disabilità è anche il rispetto della loro libertà e le “campane di vetro” non servono, se non ad alimentare sentimenti iperprotettivi e alla fine pietistici.