Quelle stazioni proibite alla mia carrozzina elettrica

di Alberto Coppini
«Molte stazioni della Linea Ferroviaria Suburbana Bologna Vignola - denuncia Alberto Coppini - non sono più praticabili da una persona che si muove in carrozzina elettrica. Si dovrà attendere molto per far sì che chi di competenza provveda a sistemare questo inconveniente, che taglia fuori dalla vita attiva un certo numero di persone con disabilità come me?»
La Stazione Casalecchio Garibaldi della Linea Ferroviaria Suburbana Bologna-Vignola, una di quelle ritenute più inaccessibili da Alberto Coppini con la ua carrozzina elettrica

Mi muovo in carrozzina e uso spesso la Linea Ferroviaria Suburbana Bologna-Vignola (Modena). Fino ad alcuni anni fa quest’ultima era servita da vetusti treni diesel che non mi permettevano l’accesso a causa dei gradini. Poi fu la volta degli ATR 220, sempre diesel, dotati di pianale ribassato e di una ribaltina che permetteva l’ingresso anche alle carrozzine. Infine, con l’avvento di TPER (Trasporto Passeggeri Emilia Romagna), i vecchi 220 vennero sostituiti da più moderni elettrotreni con una piccola piattaforma che fuoriesce automaticamente al momento dell’apertura della portiera e consente pertanto di entrare colmando lo spazio tra il convoglio e la banchina.

Con il tempo, però, questa soluzione ha mostrato i suoi limiti che per me sono divenuti invalicabili in quanto mi muovo su una pesante carrozzina elettrica. Infatti, le banchine delle stazioni – in particolare a Casalecchio Garibaldi e Casalecchio Palasport – non sono uniformi, nel senso che ora sono più alte ora più basse. Si presenta pertanto, a seconda dei punti, un gradino, alto fino a 8-10 centimetri, all’ingresso oppure in uscita, che non rende possibile prevedere quale sarà il punto più agibile.
Dato il peso della carrozzina, che insieme a me può arrivare a superare i 200 chili, è praticamente impossibile un aiuto; l’unica soluzione è prendere una grossa spinta da parte mia con il rischio di catapultarmi in avanti, come mi è successo un po’ di tempo fa. In quell’occasione furono un ragazzo seduto a fianco della portiera e il capotreno, entrambi accorsi prontamente, a sollevarmi, impedendo guai seri. Ma la paura fa novanta e da quel momento ho smesso di utilizzare il treno, nonostante ne abbia veramente bisogno, cosicché o mi muovo in taxi o sono chiuso in casa recluso.

Alcuni anni fa, appena apparvero i nuovi elettrotreni, il difetto evidenziato era minimo. Quindi, o le molle di sospensione del convoglio hanno ceduto poco per volta, o addirittura ha ceduto la massicciata. Comunque sia, molte stazioni della Bologna Vignola non sono più praticabili da una persona che si muove in carrozzina elettrica.
Si dovrà attendere molto per far sì che chi di competenza provveda a sistemare questo inconveniente, che taglia fuori dalla vita attiva un certo numero di persone con disabilità come me?

Share the Post: