Giochisport era realmente ciò che dichiarava nel proprio sito, ovvero «un’azienda con lo sguardo sempre rivolto al futuro e una vibrante tensione verso il “nuovo che manca”». E tra il “nuovo che manca”, vi sono certamente ancora troppi parchi gioco nei quali i bimbi e i ragazzi con disabilità non possono giocare insieme ai loro coetanei senza disabilità.
Proprio cambiare questa situazione era uno degli obiettivi di Giochisport, basandosi su un principio semplice quanto efficace: «Vogliamo creare soluzioni inclusive per rendere il gioco accessibile a tutti. Tutti i bambini, infatti, hanno il diritto di vivere un’infanzia serena e di giocare insieme ai loro coetanei in tranquillità e spensieratezza. Per questo è fondamentale garantire il diritto al gioco attraverso strutture ludiche inclusive, in modo che i più piccoli possano avere le stesse opportunità di divertirsi, senza discriminazioni, stimolando l’interazione nella diversità».
Quanto poi questo venisse concretamente applicato, aveva potuto toccarlo con mano anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che con Giochisport già da tempo aveva avviato una proficua collaborazione, per allestire aree gioco usufruibili da tutti i bambini, con o senza disabilità.
Era accaduto ad esempio in una realtà complessa come quella dell’Aquila post-terremoto, quando nel 2015 – come avevamo ampiamente raccontato – vi era stato inaugurato non un semplice parco giochi, ma un vero e proprio luogo di aggregazione e integrazione.
«La riconsegna alla città ancora distrutta e ferita dal sisma del 2009 – aveva dichiarato per l’occasione Vincenzo Falabella, presidente della FISH -, di un parco giochi inclusivo, sicuro e accessibile a tutti i bambini, nel pieno centro storico dell’Aquila, mi ha emozionato molto.
Le difficoltà quotidiane di vivere nell’Aquila post-sisma sono innumerevoli, specialmente per i più piccoli e gli adolescenti, ma vedere sabato scorso il sorriso sul viso dei bambini, il loro entusiasmo, la loro energia, la facilità con la quale hanno preso possesso dello spazio a loro dedicato, la festa che ci hanno regalato, mi fa guardare al futuro della nostra città con una speranza rinnovata».
Ed era accaduto qualche anno prima a Milano, dove l’allora presidente della FISH Pietro Barbieri aveva potuto annunciare che «finalmente anche nel capoluogo lombardo si è realizzata l’idea di garantire il diritto al gioco anche ai bambini con disabilità, stravolgendo l’approccio stesso verso la disabilità».
Quelle iniziative, realizzate nell’àmbito del progetto Giochiamo Tutti!, avevano individuato un partner imprescindibile proprio in Giochisport, realtà immaginata e poi concretamente creata nell’ormai lontano 1975 da quel “costruttore di sogni” che era Angelo Bongiorno, scomparso in questi giorni.
È ancora Falabella a ricordarne la figura, sottolineando innanzitutto «la più che proficua collaborazione della nostra Federazione con Bongiorno», ma anche «il rapporto umano molto positivo con quest’ultimo». «Con la sua scomparsa – aggiunge il Presidente della FISH – perdiamo un imprenditore dinamico e capace, e una persona dotata di empatia, garbo e generosità. Non possiamo che essere vicini ai suoi cari, in questo doloroso momento». (S.B.)
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