Protesteranno le persone con disabilità, per il trasporto negato

Come denunciato dall’Associazione AVONID, dalla sera alla mattina circa 1.000 persone con disabilità sul territorio romano hanno scoperto a proprie spese che Roma Capitale non avrebbe più fornito loro i servizi di trasporto individuale e di trasporto collettivo, non potendo così raggiungere il posto di lavoro o l’università, in un quadro di disorganizzazione e mancanza di comunicazione che hanno penalizzato i più fragili. Si attende dunque una soluzione o per lo meno una rapida nota di chiarimento sull’accaduto. Nel frattempo un presidio di protesta è stato programmato per domani, 3 ottobre

Persona in carrozzina non può salire in autobus a RomaSecondo quanto denuncia nella propria pagina Facebook l’AVONID (Associazione di Volontariato Non Vedenti, Ipovedenti e Disabili), «questa mattina [1° ottobre, N.d.R.] circa 1.000 disabili sul territorio romano hanno scoperto a proprie spese che Roma Capitale non avrebbe più fornito loro alcuni servizi essenziali: quelli del trasporto individuale, fino a ieri garantito dalle cooperative Radio Taxi 6645 e 3570, e del trasporto collettivo, fornito da Tundo S.p.A.».

«La convenzione tra Radio Taxi e Roma Capitale – spiega quindi l’Associazione romana – è scaduta il 30 settembre, senza che sia stata prevista un’alternativa, almeno momentanea, che permetta ai disabili di ovviare ai problemi di spostamento, mentre le nuove richieste di trasporto collettivo per Tundo non sono state esaudite».
Pertanto, «dalla sera alla mattina, molte persone si sono ritrovate in una situazione d’emergenza, non potendo raggiungere il posto di lavoro o l’università, con disorganizzazione e mancanza di comunicazione che hanno penalizzato i più fragili. Nonostante l’Agenzia della Mobilità avesse pubblicato ieri il punteggio ufficiale per una nuova graduatoria, finalizzata a erogare un nuovo servizio, nessun tipo di indicazione su quale operatore avrebbe sostituito i precedenti è arrivata ai diretti interessati, con significativo danno per la propria vita personale e professionale».

Oltre dunque a denunciare l’accaduto, l’AVONID, a firma del proprio presidente Alessandro Bertani, ha chiesto che «al più presto venga indicato quale vettore erogherà nuovamente il servizio, non potendo lasciare i disabili nell’incertezza».
Una richiesta alla quale anche il nostro giornale si associa, auspicando, quanto meno, di poter disporre di una nota di chiarimento su tale situazione proveniente da Roma Capitale. (S.B.)

Ringraziamo Stefania Leone per la collaborazione.

Aggiornamento: Un presidio di protesta cui potranno partecipare tutte le persone con disabilità che lo vorranno, è stato promosso per il pomeriggio di giovedì 3 ottobre (ore 15), in Piazza del Campidoglio a Roma.

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