1. Down non vuole dire giù.
2. Prima di tutto persone.
3. Non siamo tutti uguali.
4. Siamo più lenti ma possiamo imparare.
5. Ridiamo, piangiamo, siamo felici e ci arrabbiamo.
6. Diventare autonomi si può.
7. Anche noi diventiamo grandi.
8. Anche noi ci innamoriamo.
9. Sappiamo di essere persone con la sindrome di Down.
10. Vogliamo andare a vivere da soli.
È un vero e proprio “decalogo” quello proposto da Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), nel suo recente libro 10 cose che ogni persona con sindrome di Down vorrebbe che tu sapessi, pubblicato da Erickson e a suo tempo ampiamente presentato anche su queste pagine.
Ebbene, durante un incontro organizzato per il pomeriggio dell’11 ottobre dall’AIPD Nazionale alla Libreria Erickson di Roma (Viale Etiopia, 20), intitolato come il libro di Contardi, quel “decalogo” sarà alla base di un DownQuiz a premi decisamente intrigante, nel corso del quale i partecipanti verranno invitati a rispondere dal proprio cellulare a dieci domande sulla sindrome di Down. «Chi si dimostrerà più preparato – spiegano dall’AIPD – verrà premiato con… un antidoto contro il pregiudizio!».
Ma non solo, a dare vita infatti a quella che sarà una vera e propria full immersion nel mondo della sindrome di Down, vi sarà Martina Fuga, scrittrice, mamma di una bambina con sindrome di Down e autrice dei libri Lo zaino di Emma (Mondadori, 2014) e Giù per la salita. La vita raccontata da uomini e donne con Sindrome di Down (con Carlo Scataglini, Erickson, 2019), che dialogherà con la stessa Anna Contardi, per sfatare, insieme, i principali luoghi comuni e le vere e proprie “bufale” sulla sindrome di Down.
Quindi la testimonianza di chi vive in prima persona tale condizione, con Gabriele Di Bello, giovane socio dell’AIPD, occupato in un fast food e che tra breve debutterà sul piccolo schermo, al fianco dell’attore Edoardo Leo, per la serie RAI Ognuno è perfetto.
Intervistato da Contardi, Di Bello si racconterà al pubblico, mostrando il vero volto e la vera voce delle persone con la sindrome di Down.
Qualche parola ancora merita 10 cose che ogni persona con sindrome di Down vorrebbe che tu sapessi, anzi, ancor meglio, ciò che ha scritto nella Prefazione di esso Andrea Canevaro, docente emerito dell’Università di Bologna, uno dei “padri” della Pedagogia Speciale nel nostro Paese: «La curiosità ha bisogno delle differenze. Ogni persona con sindrome di Down è originale, e non riducibile alla diagnosi. Questo libro è nato da differenze che hanno messo in moto curiosità. Hanno permesso di essere liberi di conoscere, di scambiare conoscenze, e scambiare significa proprio fare uno scambio: tu, con sindrome di Down, fornisci a me conoscenze, e io a mia volta. Ci riconosciamo reciprocamente fornitori di conoscenze, in una filiera che percorre il mondo. Dobbiamo non accontentarci di dire “educare”. Dobbiamo dire “educare educandoci”».
Da ricordare, in conclusione, che l’iniziativa dell’11 ottobre si svolgerà segnatamente nell’àmbito delle manifestazioni per la Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down del 13 ottobre, di cui avremo certamente occasione di riparlare, e anche in concomitanza con la conclusione a Roma del DownTour, il viaggio contro il pregiudizio seguito passo dopo passo anche da «Superando.it», che l’AIPD ha organizzato per il suo quarantesimo anniversario e che ha preso il via lo scorso 21 marzo a Roma. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampaaipd@gmail.com.