Nel quadro della manifestazione Torino Design of the City. La città del futuro, è stata presentata alla Sala Conferenze del Museo di Antichità di Torino l’edizione italiana – intitolata Esposizioni e percorsi di visita accessibili – di una guida ideata dal Ministero Francese della Cultura, volta appunto all’accessibilità di ogni esposizione temporanea, nonché dei percorsi museali.
A curarla è stata l’Associazione Torino + Cultura Accessibile, rinnovando un proficuo rapporto di collaborazione con i Musei Reali di Torino, all’insegna di una fruizione culturale sempre più ampia ed estesa a pubblici indifferenziati, tramite lo strumento strategico della resa accessibile.
Ne abbiamo parlato con Daniela Trunfio, presidente di Torino + Cultura Accessibile.
Com’è nata quest’importante iniziativa?
«L’iniziativa rientra nel progetto Al Museo ci vengo anch’io, avviato nel 2017 e strutturato in tre momenti. Nella prima fase si è compiuta la ricognizione degli strumenti per la fruizione in autonomia dei contenuti culturali e informativi nei tredici musei più visitati di Torino, tra i quali i Musei Reali occupano una posizione di rilievo. La scheda di rilevamento è stata redatta in collaborazione con l’ICOM, Sezione Italiana del Consiglio Internazionale dei Musei, e con le Associazioni FIADDA (Famiglie Italiane Associate in Difesa dei Diritti degli Audiolesi), APRI (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti), APIC (Associazione Portatori Impianti Cocleari), UICI di Torino (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), ENS (Ente Nazionale dei Sordi) e ANPVI (Associazione Nazionale Privi della Vista e Ipovedenti), oltreché con l’Istituto dei Sordi di Torino e la Fondazione Paideia. I dati sono stati quindi elaborati dalla Fondazione Fitzcarraldo e presentati nel corso del Convegno Nuove esperienze di tecnologia legata alla comunicazione museale, da noi promosso nell’ottobre dello scorso anno, in collaborazione con l’Associazione Tactile Vision, nell’àmbito della manifestazione Torino Design of the City [se ne legga anche sulle nostre pagine, N.d.R.]».
E la seconda fase?
«La seconda fase prevedeva la diffusione di linee guida per regolamentare la resa accessibile alla fruizione in autonomia delle collezioni e delle mostre permanenti e temporanee. La guida redatta dal Ministero Francese della Cultura è stata individuata come lo strumento più idoneo e, a tal fine, è stata tradotta. Essa segue le buone pratiche del modello museale francese e vuole essere uno stimolo decisivo, per approfondire, promuovere e realizzare esperienze sempre più significative e coinvolgenti, in linea con le attività che la nostra Associazione ha svolto in questi anni».
Uno strumento, quindi, di grande valore e utilità.
«Un duplice valore, si può dire: in tutte le pagine, infatti, si afferma con forza che l’obiettivo dell’accessibilità si raggiunge solo con una progettazione ex ante, affidata alla necessaria presenza, all’interno della dirigenza museale, di una figura responsabile dell’accessibilità che sieda ai tavoli delle diverse fasi di elaborazione e realizzazione. Il secondo pregio è che l’accessibilità e gli strumenti per realizzarla sono illustrati con grande chiarezza ed essenzialità: dalla progettazione alla segnaletica, dall’allestimento alla illuminotecnica, dalla multimedialità alla comunicazione e all’accoglienza».
Come si concluderà il progetto?
«La fase finale prevede la realizzazione di corsi formativi rivolti al mondo dei professionisti che, a vario titolo, sono coinvolti nella gestione e nella realizzazione di progetti museali e per i quali questa pubblicazione sarà adottata come riferimento didattico».
Da ricordare, in conclusione, che nella parte finale dell’incontro del 17 ottobre, i Musei Reali di Torino illustreranno le iniziative e i progetti già realizzati o in programma per l’incremento dell’accessibilità. (S.B.)
La guida Esposizioni e percorsi di visita accessibili sarà scaricabile gratuitamente, dal 18 ottobre, nel sito di Cinemanchìo (a questo link). Per ulteriori informazioni e approfondimenti: daniela.trunfio@fastwebnet.it.
Articoli Correlati
- Una buona progettazione abilita, una cattiva progettazione disabilita “Good Design Enables, Bad Design Disables”, ossia “Una buona progettazione abilita, una cattiva progettazione disabilita”: così Manuela Viezzoli, dipendente del Centro di Ateneo per i Diritti Umani A. Papisca dell’Università…
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…