L’assegno unico, la dote unica e le famiglie con disabilità

Nel corso di un’Audizione presso la XII Commissione della Camera (“Affari Sociali”), la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), allo scopo di arrivare a un migliore e più equo impatto sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie, ha richiesto alcuni miglioramenti sul testo di una Proposta di Legge attualmente in discussione, che prevede di affidare al Governo una delega per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso gli strumenti dell’assegno unico e della dote unica per i servizi
Bimba con paralisi cerebrale infantile insieme ai genitori
Una bimba con paralisi cerebrale infantile insieme ai genitori

«L’intento espresso da questa Proposta di Legge è, in generale, apprezzabile, soprattutto perché orienta le misure di sostegno anche verso cittadini che attualmente non possono accedere al sistema delle detrazioni fiscali essendo incapienti*, quindi anche in una situazione di maggiore esposizione all’impoverimento e alla povertà. E questo non poteva che attirare la nostra attenzione, poiché da sempre segnaliamo come la disabilità rappresenti uno dei primi determinanti dell’impoverimento. Ci auguriamo pertanto che su questo solco vi siano ulteriori interventi normativi che possano incidere anche su altri gruppi di cittadini, contrastando, ad esempio, l’impoverimento fra gli anziani non autosufficienti, ma anche verso gli adulti che restano ancora esclusi dal perimetro di questa proposta».
Lo si legge in una nota della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a proposito della Proposta di Legge numerata agli Atti della Camera con il 687, attualmente in discussione (Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e la dote unica per i servizi), che prevede appunto di affidare al Governo una delega per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso gli strumenti dell’assegno unico e della dote unica per i servizi.

È la stessa FISH a spiegare in estrema sintesi di cosa si tratta: «La Proposta prevede un assegno unico per i figli, differenziato a seconda dell’età e maggiorato nei casi di figli con disabilità, che dovrebbe essere erogato in forma di detrazione o in forma di assegno vero e proprio. La misura dovrebbe sostituire, aumentando gli importi, le attuali detrazioni IRPEF per carichi di famiglia (non, per altro, le detrazioni per spese sanitarie). La dote unica, invece, erogata in forma di carta acquisti, è orientata a supportare spese di supporto alla genitorialità e ai figli. Anche questa verrebbe maggiorata nel caso di figli con disabilità».

Sul testo in discussione la FISH è stata audita dalla Commissione XII della Camera (Affari Sociali), presso la quale ha depositato una propria memoria resa pubblica anche nel proprio sito ufficiale (è disponibile a questo link).
In sostanza la Federazione ha richiesto alcuni miglioramenti del testo, finalizzati a un migliore e più equo impatto sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie.
Si è richiesto, innanzitutto, che i compensi per le borse lavoro vengano considerati redditi esenti; infatti, i giovani con disabilità che oggi percepiscono quegli incentivi per avvicinarsi al mondo del lavoro non sono più a carico dei genitori se superano i 4.000 euro lordi l’anno, ciò che li escluderebbe sia dall’assegno unico che dalla dote unica.
In secondo luogo la FISH ha richiamato l’esigenza di considerare anche quei nuclei in cui non siano presenti i genitori e le persone con disabilità siano a carico di fratelli, sorelle, nonni.
Infine, sull’assegno unico la Federazione ha proposto che si assuma come riferimento il valore più elevato a prescindere dall’età e fino a 26 anni, indicando anche modalità selettive basate sulla gravità della disabilità. Questo analogamente anche per la dote unica, che nell’attuale testo terminerebbe a 14 anni, che si è proposto di estendere almeno a 20 anni nel caso di disabilità, prendendo come riferimento il valore più elevato.

«Abbiamo rilevato attenzione da parte della Commissione XII della Camera – ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH, al termine dell’audizione -. Le nostre richieste impongono ovviamente una valutazione politica e finanziaria». «Siamo consapevoli – ha aggiunto – che queste misure non sono risolutive per assicurare una trasversale e strutturale risposta alla disabilità, ma ogni singolo intervento o possibilità va comunque praticato ogniqualvolta si presenti». (S.B.)

*Con il termine “incapiente” si fa riferimento a chi è privo di reddito o ha un reddito così basso da non poter beneficiare di detrazioni fiscali.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

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