Un concorso per sceneggiatori, due borse di studio destinate a pazienti rari in recitazione e sceneggiatura, lungometraggi ed eventi nelle scuole, insieme ad altri nuovi progetti e nuove partnership: sono tante le novità che gli organizzatori di Uno sguardo raro hanno presentato nell’ottobre scorso, durante la Festa del Cinema di Roma.
Si parla, lo ricordiamo, di quell’iniziativa seguita costantemente in questi anni anche dal nostro giornale, che è il primo e unico Festival Cinematografico a livello europeo sul tema delle Malattie Rare e che ormai da alcuni anni raccoglie e promuove le migliori opere video su tale argomento e in generale sull’inclusione sociale, contando sulla collaborazione di partner pubblici e privati, nazionali e internazionali, appartenenti al mondo delle Malattie Rare e della disabilità (tra gli altri l’Istituto Superiore di Sanità, UNIAMO-FIMR-Federazione Italiana Malattie Rare, la Fondazione Telethon e l’OMAR-Osservatorio Malattie Rare), oltreché a quello dello spettacolo e della cultura cinematografica.
La partecipazione alla quinta edizione di Uno sguardo raro è ancora aperta fino al 30 novembre, alle sei categorie in concorso, vale a dire il Cortometraggio Italiano, quello Internazionale, il Miglior Cortometraggio di Animazione, il Miglior Documentario, il Corto/Spot di Sensibilizzazione (in collaborazione con il FERPI-Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) e il Corto/Spot Istituzionale di Comunicazione in Sanità (in collaborazione con PA social-Associazione Nazionale per la Nuova Comunicazione).
Lo avevamo segnalato già qualche mese fa, raccogliendo anche le dichiarazioni dei promotori, secondo i quali «questo è un progetto vivo che cresce anche grazie agli stimoli delle comunità con cui collabora. Per tali motivi abbiamo voluto aprire il concorso anche a tematiche vicine alle Malattie Rare, come la disabilità, l’empatia, la resilienza, la capacità di superare i propri limiti, per celebrare le qualità che le persone con disabilità di qualunque tipo mettono in campo per vivere a pieno la loro vita».
«Anche quest’anno – avevano aggiunto – il Festival promuoverà e premierà lavori di sensibilizzazione sulle Malattie Rare e i temi correlati, per aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica su questi temi e sull’impatto che queste malattie hanno sulle vita quotidiana. La sfida è trovare una cifra comunicativa per questo difficile soggetto, senza cadere nel pietismo, ma ad alto impatto emotivo. Il cinema, infatti, ha la capacità di inserire le aride e astratte informazioni scientifiche in un contesto di vita quotidiana, rendendole, così, reali e comprensibili. Obiettivo primario di Uno sguardo raro, infatti, è quello di sensibilizzare sui temi delle Malattie Rare e della disabilità per condividere conoscenze, informazioni ed esperienze, perché è importante rompere l’isolamento dei Malati Rari e delle loro famiglie, uno dei problemi più sentiti soprattutto dalle generazioni più giovani. In tal senso, le scorse edizioni del Festival hanno già tracciato un cammino vincente per il raggiungimento di questi obiettivi». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@unosguardoraro.org.