Secondo la Legge Regionale 18/96 delle Marche (Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore delle persone in situazione di handicap), come modificata dalla successiva Legge Regionale 28/00, le UMEE (Unità Multidisciplinari Età Evolutiva) dovrebbero svolgere le seguenti funzioni: «a) informazione, educazione sanitaria e attività di prevenzione; b) consulenza e sostegno, anche psicologico, della famiglia; c) collaborazione con enti ed istituzioni; d) interventi per la cura e la riabilitazione precoce della persona in situazione di handicap; e) individuazione dell’handicap e compilazione della diagnosi funzionale; f) collaborazione con gli operatori della scuola e i genitori per l’elaborazione del profilo dinamico funzionale nonché del piano educativo individualizzato; g) verifica del progetto educativo ai fini dell’inserimento sociale, scolastico e nelle strutture che favoriscono l’integrazione della persona in situazione di handicap; h) controlli periodici per una valutazione globale in itinere sull’andamento del soggetto nelle fasi evolutive dal punto di vista clinico, relazionale, delle capacità residue e delle potenzialità di apprendimento».
«Ma come possono essere svolte tali funzioni – denuncia il Gruppo Solidarietà – dall’unica figura professionale rimasta nell’UMEE del Distretto di Jesi (Ancona)? In quest’ultima, infatti, sono spariti in pochi anni sia gli assistenti sociali, che le psicologhe e il neuropsichiatra infantile e dell’adolescenza».
Nel rivolgersi dunque direttamente ai principali rappresentanti istituzionali della Regione Marche, lo stesso Gruppo Solidarità non esclude di voler assumere, anche in tempi rapidi, pubbliche iniziative di protesta su tale inaccettabile situazione. (S.B.)
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